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Ristoranti, si lavora per superare il limite di quattro ai tavoli

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Ristoranti, si lavora per superare il limite di quattro ai tavoli

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martedì 01 Giugno 2021

Secondo quanto si apprende da fonti vicine alle regioni, l'interpretazione sarebbe ritenuta troppo restrittiva

Sono in corso interlocuzioni tra il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, e il Governo per risolvere la questione relativa al limite di quattro persone al tavolo.

Secondo quanto si apprende da fonti vicine alle regioni, l’interpretazione sarebbe ritenuta troppo restrittiva.

Il via libera da giovedì alla vaccinazione di massa senza più classi d’età e con le somministrazioni nelle aziende, nelle fabbriche e nelle farmacie, le iniezioni ai maturandi, l’arrivo di altri 3,5 milioni di dosi Pfizer che rappresentano il carico più consistente da dicembre e che sono solo la prima parte degli oltre 20 milioni previsti nei prossimi trenta giorni, il numero delle vittime che resta sotto quota cento in 24 ore per il quarto giorno consecutivo, il tasso di positività più basso di sempre all’1,1%, i ricoveri in terapia intensiva che scendono per la prima volta da mesi sotto i mille. “A giugno – si sbilancia il commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo – daremo la spallata” al Covid.

Il mese si apre però con l’ennesima polemica. Nel giorno in cui riaprono in tutta Italia i ristoranti al chiuso a pranzo e a cena, il ministero della Salute precisa che sia in zona gialla sia in zona bianca resta il limite di massimo 4 persone al tavolo, salvo che gli occupanti siano tutti conviventi. Dunque niente tavolate tra amici, come invece avevano lasciato intendere le regioni nei giorni scorsi.

“E’ inaccettabile – attacca la Fipe-Confcommercio – che non ci sia ancora una linea chiara sul numero dei commensali permessi ad ogni tavolo. Da giorni si susseguono interpretazioni, mai smentite, salvo ricevere ora un’interpretazione del ministero della Salute giuridicamente incomprensibile”.

Anche per la Coldiretti la misura rappresenta un “ulteriore danno” per un settore che ha già perso 41 miliardi nell’anno della pandemia. Una questione che le Regioni solleveranno nel prossimo incontro con il governo, quando torneranno alla carica anche con le vaccinazioni per i turisti nonostante l’esecutivo abbia più volte ribadito – sia con lo stesso Figliuolo sia con il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini – che quest’ultima è un’ipotesi che non esiste. Si prosegue dunque con il cronoprogramma annunciato dal commissario nei giorni scorsi e ribadito anche oggi: dal 3 via alla campagna di massa dai 12 anni in su, con l’apertura di altri 800 punti vaccinali che porteranno il totale a quasi 3.500 in tutta Italia. Via quindi alle somministrazioni nelle farmacie – il Lazio è partito oggi – e nelle aziende, per immunizzare le classi produttive a partire dal settore turistico alberghiero in vista dell’estate.

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