Problemi con la stabilità del terreno: servirà la relazione geologica di un perito. E questo farà slittare la data di fine lavori.
I lavori di realizzazione della nuova vasca della discarica di Trapani, in contrada Borranea, sono destinati a durare più del previsto. La possibilità si era già palesata in primavera, quando l’impresa che nel 2022 si è aggiudicata l’opera – la Mico srl di Mussomeli – ha fatto presente alla Regione di avere a che fare con un contrattempo nel cantiere.
“Durante i lavori di scavo della scarpata tra la sezione 1 e la sezione 2, si è registrata una fessurazione del terreno, con andamento longitudinale alla strada di coronamento”, è parte del contenuto di una nota inviata dalla ditta al dipartimento regionale Rifiuti a fine maggio. Una segnalazione a cui è seguito l’avvio di un iter per monitorare lo stato dell’arte e che ancora dovrà fare strada. A dimostrarlo è la decisione della Regione di affidare una consulenza per determinare le condizioni dell’area oggetto dei lavori e, successivamente, gli eventuali correttivi da prendere.
Nuova vasca della discarica di Trapani, ritardi nei lavori e la perizia geologica
Per capire esattamente se il progetto potrà essere proseguito così come concepito o se invece bisognerà parzialmente modificarlo sarà necessario attendere la relazione geologica che la Regione ha chiesto di produrre a un professionista. Si tratta del geologo palermitano Gianvito Graziano. L’incarico dato dal dipartimento rifiuti è stato quantificato in undicimila euro.
A tale decisione si è arrivati dopo che, a inizio giugno, i tecnici della Regione e i responsabili dell’impresa hanno effettuato un sopralluogo in cantiere. “Si è potuta constatare nel versante meridionale della vasca – viene ricostruito nel preambolo del decreto con cui è stata affidata la consulenza – la presenza di una linea di discontinuità che, dalla porzione di versante non scavato, nei pressi del profilo longitudinale numero 4, attraversa diagonalmente la pista di imbasamento della strada di coronamento e dopo un’inversione si conclude prima di arrivare sul fondo vasca del piano di abbancamento predisposto a quota metri 186”.
Osservazioni estremamente tecniche che possono però essere riassunte con un concetto: le cose non sono andate così come si credeva dovessero andare prima di avviare i lavori. A Graziano, nel cui curriculum c’è anche la presidenza del Consiglio nazionale dei geologi, spetterà ora il compito di verificare le “attuali condizioni di stabilità del versante” e dare “indicazione delle soluzioni progettuali necessarie in caso di evoluzione del fenomeno gravitativo”.
L’attesa per la piattaforma
A Trapani oltre alla nuova vasca della discarica, che consentirà di avere nuovi spazi per gestire i rifiuti indifferenziati, il futuro dovrebbe essere segnato anche dalla possibilità di fare affidamento su un nuovo impianto per il trattamento meccanico-biologico (Tmb). In questo caso l’affidamento avverrà con la formula del project financing, che porterà alla gestione privata del sito mentre la proprietà rimarrà pubblica.
Per andare avanti nelle opere, la Trapani Servizi – società partecipata dal Comune – ha ottenuto di recente il rinnovo della valutazione d’impatto ambientale, che era stata rilasciata nel 2019 dalla commissione tecnica-specialistica della Regione.
Per quanto riguarda la nuova vasca della discarica, i più attenti ricorderanno che l’opera fu tra quelle che nel 2018 vennero inserite nell’ordinanza della Protezione civile nazionale con cui furono conferiti all’allora presidente della Regione, Nello Musumeci, i poteri speciali per accelerare il completamento di una serie di impianti ritenuti strategici per tirare la Sicilia fuori dall’emergenza rifiuti.
Oltre sei anni dopo, è possibile dire che la situazione generale nell’isola non è poi cambiata di molto. Nonostante anche all’attuale governatore, Renato Schifani, sia stato nominato da Roma commissario straordinario, i problemi da affrontare per far sì che la Sicilia non scivoli nell’emergenza restano sempre tanti. E le soluzioni non sono sempre dietro l’angolo.
La nomina di un perito per fare il punto sulle condizioni del terreno in contrada Borranea è soltanto il contrattempo più recente che colpisce il settore dei rifiuti. Sarebbe un azzardo definirlo l’ultimo.
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