Rocco Siffredi si racconta, "La morte di mio fratello sconvolse la mia vita" - QdS

Rocco Siffredi si racconta, “La morte di mio fratello sconvolse la mia vita”

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Rocco Siffredi si racconta, “La morte di mio fratello sconvolse la mia vita”

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mercoledì 13 Ottobre 2021

La vita della famiglia di Rocco Siffredi cambiò quando, improvvisamente, a prenderlo a scuola fu un'amica della madre, perché uno dei suoi fratelli era morto.

Rocco Siffredi racconta il suo rapporto con la sua famiglia e chi sia fuori dal set: un uomo e padre sensibile, innamorato della vita, della moglie e dei figli. che custodisce dei grandi dolori che lo hanno aiutato a crescere

Il ricordo della madre

Ieri sera, durante la trasmissione di “Ti sento” su Rai 2, a essere intervistato è stato Rocco Siffredi, attore e divo del porno apprezzato in tutto il mondo.
Sposato dal 1993 con Rosa Caracciolo, ha due figli – Lorenzo e Leonardo – si emoziona facilmente in privato e talvolta anche in pubblico, ogni qualvolta viene scomodata la memoria di sua madre.

Il dolore della perdita del fratello

“Ero all’asilo quando a venirmi a prendere è stata un’amica di famiglia – ha raccontato -. Tornato a casa ho visto mio padre tornare con la vespetta e ho sentito mia madre strillare molto forte. Mio padre si tolse il cappello, mio fratello più piccolo rubava i confetti dal corpo di mio fratello morto, adagiato sul letto e già vestito per l’ultima volta. Io non capivo perché. Sono andato lì senza piangere e ho cominciato a far esplodere tutti i palloncini che ho trovato nella stanza. Nessuno mi ha spiegato che fosse morto mio fratello. Da lì in poi sono stato da mia zia a Milano per sei mesi. Tornato a casa mia madre non era più la stessa e continuava a mettere un piatto a tavola per mio fratello che non c’era più, rispondendo a mio padre che sarebbe tornato per almeno un anno. Ha convissuto con un dolore enorme per trent’anni e tutte le volte che sento di genitori che perdono i figli mi chiedo quanto dolore possano avere dentro”.

Il pornodivo si rese conto allora che bastava un solo attimo per distruggere un’esistenza intera. Dopo, una vita a inseguire il sogno di “dare qualcosa in più” a sua madre, di strafare. E poi l’incontro con la moglie Rosa e i figli: “Mi sono sentito spesso inadeguato e in imbarazzo per il lavoro che facevo”, ha confessato. Ma nonostante questo, conserva un ottimo rapporto con tutti i familiari, caratterizzati – come lui – dal forte senso del dovere e dallo spirito del sacrificio.

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