Intervista al capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale, Rosario Arcoleo: un punto sulle recenti tensioni in Aula e un appello per un maggiore dialogo fra Amministrazione e opposizione
PALERMO – Il Consiglio comunale del capoluogo siciliano ribolle di frizioni e disappunto ormai da settimane. Dagli scontri interni alla maggioranza, resi palesi dai “balzi” sul tavolo di Presidenza di fine anno, fino alle polemiche per il concerto di Capodanno. Sullo sfondo, le problematiche di una città che alla sua innegabile bellezza e attrattività contrappone criticità ormai quasi divenute croniche legate a trasporti, rifiuti e decoro urbano. Questioni la cui risoluzione consentirebbe a Palermo di fare quel salto in avanti di cui sentiamo parlare da almeno tre decenni. Di queste e altre tematiche abbiamo parlato con Rosario Arcoleo, capogruppo del Pd a Palazzo delle Aquile.
Cosa sta succedendo in Consiglio comunale?
“Il Consiglio comunale ha delle difficoltà perché l’Amministrazione è eterogenea. Ha diverse forze politiche con storie e culture diverse, quindi è difficile mettersi d’accordo. Il sindaco sta provando a creare un gruppo centrista che guarda ad Azione, Italia viva, Forza Italia, per smorzare la forza elettorale e di impatto delle destre, FdI e Lega, che dopo le elezioni hanno provato a dettare legge, come dimostrato dalle deleghe pesanti e dal vice sindaco. Questa cosa ha creato fibrillazioni all’interno della maggioranza. Conosciamo il loro modo di fare politica. Non pensano a riqualificare la città, ma usano spot come il ponte Corleone e la situazione del cimitero di Palermo, iniziate partite con la vecchia consiliatura e portate avanti grazie al merito dell’assessore. L’Amministrazione non parla alla città, alle persone, al personale delle partecipate, ma pensa a spot politici”.
Sia gli scontri interni alla maggioranza che le polemiche interne sull’organizzazione del Capodanno hanno visto le opposizioni unirsi per sottolineare le difficoltà dell’Amministrazione. Eppure il sostegno a Lagalla è stato sempre confermato. Per quanto riguarda l’opposizione, si tratta soltanto di critiche o avete avanzato anche proposte concrete?
“Sul Capodanno abbiamo fatto un dibattito in Aula in cui abbiamo assistito a scontri con l’opposizione e interni alla maggioranza. FdI ha attaccato il gruppo del sindaco e la compagine legata a Italia Viva. Noi continuiamo a dire che bisogna guardare alle condizioni generali. Rispetto alle posizioni sulle partecipate, abbiamo un Comune in difficoltà perché in Piano di riequilibrio e quindi non si possono aumentare i contratti di servizio delle aziende e non si possono costruire protocolli più longevi con le società coinvolte. Il sindaco gioca a far emergere problemi complessi, parlando di privatizzazione e parcellizzazione, ma senza una chiara visione politica. Gli atti in Consiglio arrivano in ritardo e manca il polso della situazione della città. Stanno insieme provando a galleggiare soltanto perché le elezioni sono lontane”.
I problemi di Palermo sono diversi ed è giusto dire che ci sono da prima dell’inizio dell’attuale sindacatura. Probabilmente i cittadini palermitani guardano e rimproverano inadempienze sulle questioni rifiuti, trasporti, sicurezza e gestione della bellezza di Palermo. Non crede che questi problemi partano tutti da lontano?
“Alla sparatoria in centro a Palermo si è risposto con un regolamento Movida che interviene sugli orari e che non riduce la violenza. Si assumeranno per 18 mesi dei vigili urbani, ma non basta. La proposta che facciamo noi è che si chieda una deroga e si faccia un concorso utilizzando i rapporti con il Governo regionale e nazionale. Si deve superare la situazione di pre-dissesto perché mancano vigili urbani, operatori ecologici, mancano professionalità che consentano di non perdere i fondi del Pnrr e nazionali. Un anno fa il sindaco parlava di portare condizioni migliori per il Piano di riequilibrio rispetto all’Amministrazione Orlando, ma questo non è successo”.
Siete pronti anche a rispondere al fatto che avreste potuto gestire prima tutte queste problematiche, avendo governato la città per diverso tempo?
“Sono uscite norme nazionali che hanno consentito di chiudere il bilancio, cosa che con Orlando non si è potuto fare. Il Comune non aveva disponibilità allora e non ne ha ora. Lagalla non dialoga con il Governo regionale, che non dialoga con il governo nazionale. Quindi questa macchina amministrativa è imbrigliata e viene gestita male”.
Come vede questo 2024 che è da poco iniziato per Palermo e i palermitani?
“Mi auguro che questa città possa finalmente avere una prospettiva vera. Mi auguro che Lagalla dialoghi con le opposizioni che hanno a cuore Palermo e i palermitani e non si trinceri nella politica becera e spartitoria invece di pensare ai reali problemi dei cittadini. Il nostro proposito come Pd è quello di essere presenti e fare battaglia sulla giustizia sociale e per le necessità di Palermo.