Capodanno palermitano, postumi “amari” - QdS

Capodanno palermitano, postumi “amari”

redazione

Capodanno palermitano, postumi “amari”

Robeto Greco  |
venerdì 05 Gennaio 2024

Tempesta (im)perfetta su Palazzo delle Aquile. La gestione dei festeggiamenti continua a infiammare gli animi dei consiglieri comunali ma pesano anche i malumori dentro la maggioranza

I postumi del Capodanno palermitano sono oramai caratterizzati da strali spesso infuocati. Non solo perché sui diversi social sono arrivati commenti negativi sulla gestione e dell’evento anche accusando il Sindaco e la sua Giunta di aver organizzato più una passerella per l’amministrazione che un evento di intrattenimento rivolto ai cittadini, ma perché sembra emergere una possibile ridiscussione delle alleanze che tengono in piedi l’attuale amministrazione comunale.

Non possiamo non ricordare “l’accordo di Ognissanti”, quello in cui il Sindaco Lagalla e il gruppo FdI hanno trovato l’intesa sul rimpasto in Giunta e nel quale, pare, il primo cittadino ha ribadito le sue condizioni al gruppo dei meloniani ripristinando un equilibrio perso nei primi mesi di governo, come dimostra la sostituzione di Andrea Mineo, oggi in quota FdI, con Pietro Alongi, in quota FI, riportando le deleghe al Patrimonio, al Verde e ai Rifiuti in quota azzurra. Una decisione che ha scontentato parzialmente il gruppo di Fratelli d’Italia, al quale sono stati promesse in compensazione alcune nomine di sottogoverno.

Oltre all’avvicendamento di Mineo, alla fine del mese di novembre il Sindaco ha nominato Alessandro Anello in sostituzione di Sabrina Figuccia, che ha lasciato per ricoprire il ruolo di responsabile provinciale della Lega a Palermo, quale titolare dell’Assessorato al turismo, sport, impianti sportivi e politiche giovanili. Dopo di ché, dell’annunciato rimpasto si è chiusa la partita.

Ma, come spesso accade a Palermo, si “muore più spesso per fuoco amico che non per fuoco nemico” e lo dimostra il fatto che queste giornate, in cui i postumi alimentari del Capodanno ci affliggono ancora, sono state caratterizzate anche da una tempesta (im)perfetta di reazioni. Il primo strale, apparentemente innocuo, è arrivato nel pomeriggio del 31 dicembre quando il consigliere Inzerillo, in quota Fi, ha dichiarato di essere “soddisfatto per le parole del sindaco che sottolinea il lavoro alacre di tutta l’amministrazione comunale di Palermo e l’attenzione alla sicurezza in prossimità dell’evento del Capodanno. (…) Spiace, invece, constatare che nonostante le diverse riunioni organizzative per le festività natalizie, la decisione di spostare anche il carro di Santa Rosalia è stata dall’assessore Cannella disattesa, forse per i troppi impegni o forse per negligenza, il carro della Santa patrona di Palermo è oramai da anni scaricato alle spalle del Teatro Politeama, inficiando inevitabilmente il decoro urbano e intralciano tra le altre cose il traffico pedonale previsto nelle prossime ore”.

Il secondo strale, quello più diretto, è arrivato dalla decisione, sempre del consigliere Inzerillo, di procedere a una, seppur lecita, richiesta di accesso agli atti relativi all’evento del 31 dicembre, decisione che ha creato reazioni negative nella compagine di governo della città tanto che il consigliere di Fratelli d’Italia, Antonio Rini, ha dichiarato “Il capodanno è stato un successo sotto ogni profilo apprezzato dalla Città, di cui Fratelli d’Italia va fiera. Fatta questa premessa, apprendiamo di una richiesta di accesso agli atti presentata dal consigliere Gianluca Inzerillo (…) L’accesso agli atti del collega Inzerillo, unito alle ultime recenti dichiarazioni in cui attacca il Governo Meloni e l’Assessore Cannella, creano il ragionevole dubbio che si tratti di una strumentalizzazione per attaccare incomprensibilmente Fratelli d’Italia. È chiaro che questo atteggiamento apre un caso politico con Forza Italia. A meno che la vicenda non sia dovuta semplicemente ad una crisi di identità del consigliere, che stenta ad orientarsi nella sua collocazione politica in un partito del centrodestra e in un rapporto di lealtà politica con alleati e Sindaco”.

Attese quelle dalla minoranza, nello specifico dei consiglieri e delle consigliere comunali di Progetto Palermo, Oso, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Gruppo Misto, che attaccano direttamente FdI riprendendo direttamente gli umori espressi nei social e dichiarando “Con quale coraggio FdI definisce ‘successone’ il concerto di fine anno? È possibile che siano gli unici in Italia a non avere visto il gesto con cui la stessa Elodie, dopo l’ennesima interruzione audio del suo concerto, manda a quel paese l’organizzazione? O forse gli è sfuggito che, avendo accettato la condizione contrattuale imposta dall’artista di vietare la diretta tv, a beneficiare della performance dell’artista sono stati circa diecimila cittadini a fronte di oltre seicentomila contribuenti? Una diretta quindi che è servita solo da passerella per le interviste del Sindaco e della Giunta, certamente qualcosa di diverso da quello che si aspettavano telespettatori e telespettatrici. Le informazioni chieste con l’accesso agli atti di Inzerillo sono solo una parte delle domande che si pone tutta la città e alle quali pretendiamo una risposta formale in aula, dove ci aspettiamo che l’Assessore Cannella venga immediatamente a riferire”.

Ennesimo affondo, poi è arrivato, nella giornata di ieri 4 gennaio, da Sabrina Figuccia, non più assessore ma capogruppo della Lega di Palermo e presidente della Terza Commissione consiliare che ha dichiarato che “Gli abitanti di Palermo sono circa 630 mila, ma a godersi il concerto di Elodie nella notte di Capodanno sono stati appena circa 10 mila nostri concittadini, quelli cioè che sono andati al Politeama per godersi un evento purtroppo riservato a poche persone e che ha fatto registrare pure qualche disservizio tecnico di troppo. Aver speso poco meno di mezzo milione di euro e non aver neanche previsto la diretta televisiva è stato un grave errore degli uffici, che così hanno privato alla stragrande maggioranza dei palermitani la possibilità di assistere al concerto. Inoltre, come se non bastasse, ci si è messo anche il malfunzionamento degli impianti di amplificazione a complicare la serata e ad innervosire la cantante”.

A questa dichiarazione ha fatto prontamente eco una nota stampa consiglieri diella minoranza che sono andati oltre interrogandosi su “Chi pagherà per i danni che la città di Palermo ha subito per via del flop dell’evento di Capodanno? L’amministrazione ha fatto tutto quanto in suo potere per evitarlo? È certo che i problemi legati all’evento di Capodanno abbiano arrecato un danno a Palermo, ai suoi cittadini e alle sue cittadine. Dalla mancata diretta tv dell’esibizione di Elodie, alle inefficienze tecniche che hanno compromesso proprio la sua performance, momento centrale dell’evento, le finalità istituzionali dichiarate dalla Giunta cittadina non sono state certamente raggiunte.

Era proprio la fruizione collettiva, esplicitamente enunciata dalla Giunta, uno degli obiettivi dichiarati accettando l’offerta, sottolineandone anche le ricadute negative e il danno di immagine che la mancata organizzazione avrebbe comportato per la città. L’offerta artistica dell’aggiudicataria dell’evento prevedeva la diretta tv di tutto la notte di Capodanno e riguardava anche la gestione dell’impianto audio e della strumentazione tecnica. Le criticità vanno imputate dunque esclusivamente a loro?” e hanno proseguito con una richiesta precisa chiedendosi se “nell’attesa che l’assessore Cannella venga a riferire in aula, se l’amministrazione attiva abbia già accertato a chi attribuire i disservizi, se sia stata già avanzata o sia intenzione della giunta procedere con una richiesta di risarcimento e a quanto ammonta la stima di tale risarcimento, ritenendolo un atto dovuto a tutela della città e del bene comune che oggi risulta danneggiato”. Raggiunto telefonicamente dal QdS, l’Assessore Cannella, chiamato in causa, ha risposto testualmente “Non dichiaro nulla sulla questione”.

Capitolo chiuso? Assolutamente no, come nella migliore serialità televisiva. È evidente che i malumori sono molti ed evidenti e che FI sia intenzionata a ribadire il proprio ruolo all’interno della Giunta anche allontanandosi da quel rituale quieto vivere che, in passato, aveva caratterizzato molte delle Giunte locali. Ma gli strali di FI nei confronti di FdI sembrano essere lanciati a più mani, comprese quelle della Lega. Prove generali per un pesante rimpasto in primavera?

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