Rottamazione quater, uno sportello per i contribuenti - QdS

Rottamazione quater, uno sportello per i contribuenti

Michele Giuliano

Rottamazione quater, uno sportello per i contribuenti

venerdì 17 Marzo 2023

La decisione di Federconsumatori che a Palermo supporterà chi vuole presentare domanda: c’è tempo fino al 30/04

PALERMO – È ora di correre a pagare e c’è da dire che lo stanno facendo tanti siciliani. Al punto che le associazioni di categoria in alcuni casi si stanno attrezzando con l’apertura di appositi sportelli dove poter smaltire le pratiche delle migliaia di contribuenti morosi che vogliono regolarizzare la propria posizione. D’altronde era proprio questo lo scopo della cosiddetta “Rottamazione quater”, la nuova definizione agevolata introdotta con la legge 197/2022. La sanatoria, in pratica, consente di abbattere i costi, pagando i propri debiti con l’esattoria di Stato, usufruendo di sconti sulle sanzioni e gli interessi dovuti.

I benefici previsti saranno applicabili a tutti i debiti risultanti dai carichi affidati all’Agente della riscossione nel periodo che va dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022, incluse le cartelle non ancora notificate.

Sarà possibile pagare l’importo dovuto in un’unica soluzione, entro il 31 luglio 2023, oppure in 5 anni, con un numero massimo di 18 rate consecutive, di cui le prime due con scadenza il 31 luglio e il 30 novembre 2023. Le prime due rate insieme avranno un importo pari al 10% delle somme complessivamente calcolate in forma agevolata. I tempi sono quindi piuttosto stretti, perché la domanda dovrà essere presentata entro il 30 aprile prossimo; chi voglia godere di questa possibilità potrà farlo autonomamente attraverso il sito dell’Agenzia delle entrate o rivolgendosi ai patronati e alle associazioni di categoria.

“Per conoscere quali debiti potranno rientrare nella definizione agevolata, occorrerà richiedere il prospetto informativo, accedendo all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate o tramite il form dell’area pubblica” chiarisce Lillo Vizzini di Federconsumatori Palermo. La legge di bilancio 2023 consente di presentare domanda anche a coloro che hanno aderito alla Rottamazione-ter, anche se non in regola con i pagamenti.

Le richieste saranno elaborate entro il 30 giugno prossimo, scadenza entro la quale l’Agenzia delle entrate-Riscossione invierà la comunicazione con l’esito della domanda, l’ammontare delle somme dovute ai fini della definizione e i bollettini di pagamento in base al piano di rate scelto in fase di adesione.

Federconsumatori ha deciso di aprire uno sportello dedicato a Palermo in via Roma 72, proprio per agevolare la presentazione della richiesta di adesione. E le istanze sembrano essere tante, così come i cittadini che stanno cercando supporto: a dare conferma dell’interesse dei contribuenti per la manovra è anche il commercialista partinicese Antonio Cirabisi, presidente provinciale di Palermo dell’Ancot, l’associazione nazionale consulenti tributari.

“In tanti casi – sostiene Cirabisi – a presentare le domande non sono gli evasori ma persone ed imprese che per diversi motivi non dipendenti dalla propria volontà non hanno potuto pagare i tributi alla loro scadenza e che adesso vogliono regolarizzare la propria posizione con il fisco”.

Tante sono le categorie di tributi che rientrano nella “Rottamazione Quater”: dichiarazioni dei redditi, dichiarazione Iva, i tributi richiesti dai Comuni come la Tari, l’Imu, Cosap, o, ancora, il bollo auto. Sarà possibile saldare anche i debiti relativi alle multe stradali o ad altre sanzioni amministrative (diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi contributivi); in questi casi l’accesso alla misura prevede che non siano da corrispondere le somme dovute a titolo di interessi, comprese pertanto le cosiddette “maggiorazioni”, nonché quelle dovute a titolo di aggio. Non è tutto oro, però, quello che luccica: ci sono diverse criticità che, probabilmente, impediranno a molti imprenditori di aderire a queste agevolazioni o, pur aderendo, a non poter far fronte ai pagamenti stabiliti.

Così come lamentato da alcune associazioni di categoria, ad esempio da Confesercenti, il numero ridotto di rate, 18 in 5 anni, e le maxi rate iniziale e finale del 10% ciascuna potrebbero essere difficili da sostenere per molte attività alle prese con decrementi dei fatturati e aumenti spropositati dei costi di gestione.

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