“Ho deciso di rispondere a tutte le domande del giudice e dei pm in circa tre ore di interrogatorio. Ritengo di avere chiarito ogni punto delle due contestazioni che mi vengono mosse”: sono le parole del deputato regionale della Lega ed ex vicepresidente della Regione Siciliana, Luca Sammartino, durante l’interrogatorio di garanzia.
L’ex assessore – sospeso dalle cariche pubbliche per un anno – è accusato di corruzione, ma non di voto di scambio politico – mafioso. L’inchiesta ha portato all’arresto di numerose figure di spicco della politica e dell’imprenditoria catanese – non ultimo il sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando – con le accuse, a vario titolo, di scambio elettorale politico – mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti.
“L’accusa ritiene che io abbia contribuito alla procedura che ha condotto alla revisione della pianta organica delle farmacie nel Comune di Tremestieri e che abbia fatto bonificare la mia segreteria da un carabiniere fuori servizio – dichiara Sammartino -. Entrambe le accuse sono infondate e oggi ho puntualmente spiegato le ragioni. A tal proposito, è bene precisare che non mi è mai stato contestato alcun rapporto illecito con personaggi legati ad ambienti criminali e men che meno un’ipotesi di voto di scambio.
“Sono sereno e mi auguro che la verità venga subito a galla”, conclude Sammartino, che si è dimesso dalle cariche di vice governatore della Sicilia e assessore regionale all’Agricoltura.
Su Sammartino, in seguito al blitz che ha “scosso” la politica siciliana – gli inquirenti specificano: “Proprio in merito alla figura di Sammartino, è stata riscontrata la preoccupazione dello stesso di mettersi al riparo da eventuali attività di indagine in atto nei suoi confronti, escludendo dalle liste i soggetti in odore di criminalità organizzata, dei quali sembrerebbe essersi avvalso in occasione delle elezioni“.
Inoltre, l’ex vicegovernatore si sarebbe adoperato per porre in essere “attività di vigilanza e di ‘bonifica’ tecnica” dei locali della sua segreteria politica, “avvalendosi di personale dell’Arma dei carabinieri in servizio e in quiescenza”, cercando anche di acquisire “informazioni riservate circa l’eventuale pendenza a suo carico di procedimenti penali”.
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Immagine di repertorio