Samo rinnova l’impegno per garantire il diritto alle cure palliative - QdS

Samo rinnova l’impegno per garantire il diritto alle cure palliative

Samo rinnova l’impegno per garantire il diritto alle cure palliative

venerdì 11 Aprile 2025

Le cure palliative “rispondono a un bisogno antico ma sono estremamente innovative”

Comunicazione aziendale

“La richiesta di cure palliative sempre in crescita ha fatto registrare nel 2024 un numero significativo di assistenze. È aumentato infatti il bisogno sanitario e vi è stato, inoltre, il crescente tentativo di domiciliarizzazione delle cure, così come voluto dal DM 77. Purtroppo, però, all’aumento del bisogno di assistenza corrisponde una carenza di operatori sanitari con numeri talmente risicati da non essere quasi in grado di rispondere adeguatamente a questa straripante domanda”. Lo afferma la dottoressa Veruska Costanzo, consigliere della Società italiana di cure palliative e volontaria di Samo Onlus. Le cure palliative sono una disciplina medica dedicata a migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da malattie in fase avanzata, oncologiche e non, ponendo l’accento non solo sul trattamento dei sintomi fisici ma anche sul sostegno psicologico e sociale per il paziente e la sua famiglia.

Dottoressa Veruska Costanzo, consigliere della Società italiana di cure palliative e volontaria di Samo Onlus

“Le cure palliative fanno parte dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) e, come il pronto soccorso e la guardia medica, devono essere disponibili per tutti i pazienti aventi diritto”, ha sottolineato Costanzo. “Fare fino all’ultimo ciò che si desidera – dichiara la consigliera della Società Italiana di Cure Palliative – è fondamentale. Serve maggiore attenzione da parte delle istituzioni per individuare precocemente i pazienti che manifestano questo bisogno. Essere parte di un processo di assistenza palliativa sin dalle prime fasi può fare davvero la differenza. Nonostante siano così importanti, spesso i più non ne hanno conoscenza”.

Secondo Costanzo, “le cure palliative rispondono a un bisogno antico, quello delle persone in fase di malattia avanzata e senza prospettive di guarigione. Ma allo stesso tempo sono estremamente innovative, perché a un bisogno specifico offrono risposte assistenziali come la presa in carico globale, le equipe multidisciplinari, il coinvolgimento del No profit e il dedicarsi al paziente e al suo contesto familiare. Anche quest’ultimo è preso in carico e curato, realizzando così il tanto declamato approccio olistico. Queste sono oggi le cure palliative e, in questo senso, insegnano anche ad altre discipline come instaurare una relazione efficace col malato e con la famiglia”.

“Molti pazienti non sanno neppure dell’esistenza delle cure palliative e muoiono soli. Siamo ancora lontani dall’offrire cure palliative precoci – ha ammesso Veruska Costanzo -. In Sicilia le cure palliative domiciliari sono affidate integralmente ad enti del Terzo Settore accreditati, che con grandi sforzi coprono l’intero territorio regionale. Questo servizio sarebbe impossibile se fosse affidato totalmente al Servizio sanitario nazionale, le cui carenze strutturali stanno via via emergendo. Il territorio è divenuto ormai il ‘luogo preferenziale di cura’ e la collaborazione con il Terzo Settore è fondamentale. Gli ospedali spesso non riescono a prendersi cura neppure dei pazienti ordinari, con liste d’attesa sfiancanti e interventi erogati oltre i tempi di attesa previsti. Ancor meno riescono a occuparsi dei malati non più guaribili. Per questo è fondamentale la collaborazione con gli Enti del Terzo Settore per garantire una presenza capillare sul territorio nel più breve tempo possibile”.

Le principali realtà che erogano cure palliative in Sicilia sono diverse. “Samo Onlus, insieme ad altri enti del Terzo Settore, lavora da sempre con l’obiettivo di garantire benessere ai pazienti estremamente fragili. Tuttavia – ha analizzato ancora la volontaria Samo – spesso, manca la collaborazione con gli ospedali. Nonostante i ‘salti mortali’ di alcuni, il percorso delle dimissioni protette, che permetterebbe al paziente di transitare dall’ospedale al territorio senza scossoni e buchi assistenziali, è in molti contesti un’utopia. Con dimissioni programmate il venerdì o il sabato, e parenti allo sbando che cercano risposte in amici e conoscenti, risposte non date da chi, fino a un momento prima, era la loro ancora di salvezza”. Un altro problema, evidenziato dalla dottoressa Veruska Costanzo, è quello della formazione: “L’unica realtà nella Sicilia Orientale è rappresentata dal master di cure palliative dell’Università di Catania, con il quale la Samo è convenzionata per l’espletamento del tirocinio formativo”.

“Questo va avanti dal 2019 – aggiunge Costanzo – per la caparbietà della professoressa Katia Mangano, la cui lungimiranza ha permesso a tanti giovani medici di non ‘emigrare’ altrove per ottenere quella preparazione che oramai è indispensabile in campo sanitario. Nonostante la sempre crescente attenzione verso il fine vita e la qualità della vita, “le università siciliane non hanno ancora integrato questa disciplina nei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia. Non vengono attivati moduli o tirocini dedicati. Di conseguenza, studenti e medici neolaureati ignorano l’esistenza delle cure palliative come disciplina. Non avendo la possibilità di acquisire familiarità con le cure palliative durante il percorso universitario, al momento di scegliere la specializzazione manca la consapevolezza dell’importanza di questa branca. Il risultato? Quest’anno i posti nella scuola di Specializzazione dell’Università di Palermo sono rimasti vacanti” spiega Veruska Costanzo.

“Un medico adeguatamente preparato in questo ambito – conclude la professionista – grazie alle competenze acquisite, può affrontare situazioni molto delicate garantendo il massimo supporto in momenti difficili. Può valutare con cognizione le necessarie decisioni terapeutiche e applicare l’approccio palliativo in tutte le branche della medicina in cui l’obiettivo primario è prendersi cura di un malato”.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017