Home » Sanità siciliana in allarme: vertice tra sindaci contro i tagli per la nuova rete ospedaliera

Sanità siciliana in allarme: vertice tra sindaci contro i tagli per la nuova rete ospedaliera

Sanità siciliana in allarme: vertice tra sindaci contro i tagli per la nuova rete ospedaliera
ELETTROCARDIOGARAMMA DOTTORI DOTTORE MEDICINA OSPEDALE SALUTE DEL CUORE CONTROLLI ESAMI ANALISI GENERATE AI IA MEDICO MEDICI CARDIOLOGO CARDIOLOGI CARDIOLOGIA

L’assessore Faraoni ha avviato un confronto con i sindaci per raccogliere osservazioni entro la prossima settimana.

Non si arrende il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, all’ipotesi che il territorio montano dell’Etna nord e dei Nebrodi venga privato di un presidio ospedaliero efficiente. Dopo aver manifestato all’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni la propria contrarietà alla nuova proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera siciliana, il primo cittadino ha convocato un incontro pubblico per lunedì 14 luglio alle ore 18 al Collegio Capizzi, coinvolgendo sindaci, sindacati, associazioni e comitati civici.

Cosa prevede il piano regionale

Secondo la bozza attualmente all’esame della Regione, l’ospedale di Bronte subirebbe un ridimensionamento significativo: dai 44 posti letto attuali si scenderebbe a 14, con la chiusura dei reparti di Ortopedia, Ostetricia e Ginecologia, Pediatria e Neonatologia. La Chirurgia passerebbe da 8 a 2 posti letto, la Medicina da 12 a 8, mentre resterebbero inalterati i 4 posti di Psichiatria.

Un taglio che, da solo, rappresenta quasi il 10% dei 367 posti letto in meno previsti su scala regionale.

Il sindaco di Bronte: “Proposta che penalizza i territori periferici”

“Questo piano umilia i territori periferici – afferma Firrarello – e compromette la capacità di risposta nei casi di emergenza. Mancano servizi essenziali come la guardia pediatrica attiva, indispensabile per trattare casi gravi nei bambini. Ridurre i posti letto in medicina o chirurgia significa dover trasferire pazienti altrove, anche a chilometri di distanza, mettendo a rischio le loro condizioni”.

Il sindaco evidenzia anche come l’ospedale serva non solo Bronte ma anche comuni delle province limitrofe: Adrano, Cesarò, Maletto, San Teodoro, solo per citarne alcuni. “L’obiettivo – dice – è portare al tavolo regionale una proposta alternativa che difenda il diritto alla salute dei cittadini di queste aree interne”.

La mobilitazione dei territori

Alla riunione di lunedì sono stati invitati i sindaci di Randazzo, Maletto, Cesarò, San Teodoro, Maniace, Santa Domenica Vittoria, Floresta, Castiglione di Sicilia, Moio Alcantara e Roccella Valdemone. Una mobilitazione che, secondo l’assessore comunale alla Salute di Bronte, Angelica Prestianni, “rappresenta un momento cruciale per far sentire la voce dei territori e chiedere una sanità più equa e accessibile”.

Necessario un confronto tra Regione e sindaci

L’assessore Faraoni ha avviato un confronto con i sindaci per raccogliere osservazioni entro la prossima settimana. In parallelo, l’Asp di Catania ha pianificato incontri con le amministrazioni locali per approfondire le criticità e valutare eventuali correttivi.

Il dibattito resta aperto e centrale per il futuro dell’assistenza sanitaria nell’area etnea e nebroidea. L’esito delle interlocuzioni potrebbe determinare modifiche sostanziali al piano prima della sua approvazione definitiva.

La critica di Aiace: “Gravi interrogativi sulla trasparenza dei criteri adottati”

Sulla questione è intervenuta anche l’Associazione Aiace, tramite l’avvocato Giuseppe Gullotta, che ha dichiarato: “La proposta di riordino della rete ospedaliera siciliana, e in particolare le recenti modifiche all’assetto dei presidi, sollevano gravi interrogativi sulla loro legittimità e sulla trasparenza dei criteri adottati. Le decisioni che impattano direttamente sulla salute dei cittadini non possono essere frutto di pura discrezionalità politica, ma devono basarsi su dati oggettivi e verificabili, in stretta aderenza alla normativa nazionale e regionale.”