Sataria, Grotta di Pantelleria che sfida degrado e incuria - QdS

Sataria, Grotta di Pantelleria che sfida degrado e incuria

Vito Manca

Sataria, Grotta di Pantelleria che sfida degrado e incuria

sabato 22 Ottobre 2022

L’Isola rilancia Sataria, una vasca naturale che dà del tu al mare che entra al suo interno e che esce quando è più mosso: tappa obbligata per turisti e visitatori, il Comune punta al recupero

PANTELLERIA (TP) – Se vai a Pantelleria, prima o poi, ci sarà qualcuno che ti chiederà, sei stato a Sataria, alla Grotta? Chi c’è stato – ed è una tappa quasi obbligata per turisti e visitatori – può rispondere così, come si può leggere in tante recensioni: “Bel posto ma è una tappa che si può evitare. Purtroppo la località è abbandonata a sé stessa, si raggiunge dalla strada scavalcando facilmente una barriera che comunica: divieto d’accesso, zona pericolante”.

Ma cosa c’è a Sataria? Una vasca naturale che dà del tu al mare che entra al suo interno e che esce quando è più mosso. Ed ancora l’area termale con tre vasche d’acqua calda. Un sito unico, tra i simboli dell’isola, come la Cala dell’Elefante o la Balata dei Turchi sono per citarne due di un elenco più che mai lungo ed articolato.

Sataria è nella parte occidentale della Perla Nera ed ha dovuto fare i conti con il degrado. Ma lo scorso 30 settembre sono state poste le basi per il recupero.
L’Amministrazione comunale ha giocato a tutto campo e sembra aver vinto. Di certo ha messo un tassello importante in un mosaico ancora tutto da costruire. La Conferenza di Servizi dei paletti. Ci sono infatti le condizioni tecniche ed amministrative per procedere all’affidamento dei lavori per risistemare il sito.
In 210 giorni dall’avvio dei lavori l’area della Grotta sarà un’altra cosa rispetto allo stato attuale. Sataria aprirà ai mezzi meccanici per poter essere, in seguito, a disposizione dei turisti.

L’assessore ai Lavori Pubblici Angelo Parisi prova a tirare le somme: “Dopo la via del Lago e Gadir ed il tratto di costone sulla strada di Bugeber, Sataria è il quarto sito classificato dal PAI a pericolosità elevata che viene messo in sicurezza da quest’amministrazione. Sono contento di poter restituire alla fruizione pubblica, dopo tanti anni di abbandono, un sito così importante dal punto di vista turistico. La messa in sicurezza del territorio, soprattutto in un’isola di natura vulcanica come Pantelleria, deve essere una priorità di ogni amministrazione per evitare incresciosi inconvenienti e pericoli per l’incolumità pubblica”.

I guai di Sataria rimandano al 2012, quando un’ordinanza della Capitaneria di Porto ha portato alla sua chiusura, necessaria per una serie di distacchi di rocce dal costone, causati anche dal traffico pesante che transita sulla strada di riferimento che sta sopra la Grotta. Una seconda ordinanza, sempre della Capitaneria ha confermato, nel 2021, la pericolosità del sito.
Tra i due atti pure un’ordinanza sindacale del 2018. Soluzione legata alla sicurezza ma che non poteva dare una risposta agli operatori turistici ed alla comunità pantesca. Impegno che invece si sono assunti il sindaco Vincenzo Vittorio Campo e la sua giunta. Eletti nel 2018, già l’anno dopo registravano i primi risultati mettendosi alla caccia di un finanziamento, obiettivo che è stato raggiunto nella sostanza nel 2021: circa un milione di euro del Ministero degli Interni. Da qui al progetto esecutivo per la messa in sicurezza del costone, il passo è stato breve. Nel piano d’intervento anche la scaletta che consentirà l’accesso via terra alla Grotta e la rimozione delle situazioni di pericolo al suo interno. In particolare, un manufatto in calcestruzzo e mattoni che non ha stabilità.

Una nota del Comune entra nel merito dei lavori: “La messa in sicurezza del costone prevede il disgaggio dei blocchi in precario stato di equilibrio e il placcaggio della parete con chiodature, reti e funi. Per minimizzare l’impatto visivo, le reti e le funi saranno colorate con i colori tipici dell’area, con vernice a polvere non tossica, in attesa che la vegetazione ricopra e nasconda il tutto”.
Ed ancora: “Tra gli interventi è previsto il rifacimento del piano di calpestio interno della Grotta in calcestruzzo stampato di colore simile alle pomici che ne costituiscono la volta, il rivestimento con lastre di pietra vulcanica della scalinata al fine di regolarizzarne il piano, la ricostruzione del muro sottostante la scalinata, il rivestimento delle sedute, il recupero delle vasche con la pulizia, l’intonacatura delle parti interne e la sistemazione degli scalini di accesso con pietra lavica bocciardata”.

Il progetto rimanda inoltre ad un nuovo impianto d’illuminazione degli scalini con segna passo a led “per rendere più sicura la fruizione del sito”. Ci saranno pure i faretti RGB dimmerabili all’interno delle vasche ed è in cantiere il recupero della fontana che si trova nella Grotta. Le politiche turistiche dell’isola avranno così un’altra freccia al loro arco e potranno mettere in archivio commenti come questo: “Arrivando dal paese, prima di entrare a Scauri un cartello sulla destra indica la Grotta. Ci si trova davanti una sbarra di ferro facilmente scavalcabile. Un cartello afferma che la breve discesa a mare è pericolosa a causa della caduta di massi. In realtà non ci crede nessuno e tutti scendono a mare per vedere la Grotta e la piscina di acqua tiepida. La sensazione è che non ci sia la volontà politica di ripristinare questo luogo in tutta la sua struggente bellezza”. Ed invece la volontà politica c’è stata ed ora ci sono anche gli atti amministrativi per voltare pagina una volta per tutte.

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