Scale del Gusto, un successo a Ragusa grazie a enogastronomia e apertura beni Unesco - QdS

Scale del Gusto, un successo a Ragusa grazie a enogastronomia e apertura beni Unesco

Chiara Borzi

Scale del Gusto, un successo a Ragusa grazie a enogastronomia e apertura beni Unesco

giovedì 31 Ottobre 2019

La quinta edizione dell’iniziativa in sinergia tra Ragusa e Ibla ha affascinato i visitatori. In collaborazione con Via dei Tesori, tre campanili hanno ricevuto 1.400 visite in 3 giorni

RAGUSA – La sinergia tra due parti di città storicamente antagoniste, Ragusa e Ragusa Ibla, ha portato anche quest’anno dose di fascino e indubbia attrattiva alla quinta edizione di Scale del Gusto. L’associazione Sud Tourism non nasconde la soddisfazione e comunica numeri importanti per un‘edizione che, probabilmente, risulta tra le più riuscite.

“Tra masterclass, cene, degustazioni e approfondimenti tematici abbiamo contato circa 500 iscritti al giorno – spiega Giovanni Gurrieri, direttore dell’associazione organizzatrice Sud Tourism -, la partecipazione dell’utenza a tutta la kermesse è invece più che raddoppiata rispetto lo scorso anno, sia in termini di qualità che di quantità”.

Inerpicata tra le scale di Ragusa Ibla, partendo dalla chiesa di Santa Maria della Scala a rappresentare il confine storico dalla città di Ragusa, decine di aziende e start up hanno avuto la possibilità di presentare i propri prodotti enogastronomici, spesso vere innovazioni culinarie. Delle “evoluzioni” delle produzioni più tradizionali di formaggio, cioccolato e prodotti agricoli locali. “Posso aver il piacere di raccontare la storia di una giovane tornata in Sicilia dall’Australia per riprendere la produzione della mandorla cuva femminella con la creazione di una start up, Kuwa; o della nascita del, barretta di carrubato di CioKarrua; o ancora della promozione del miele ibleo come alternativa allo zucchero per la produzione del cioccolato”, spiega il direttore di Sud Tourism.

Scale del Gusto ha puntato alla valorizzazione dell’enogastronomia ragusana, e anche terre vicine (come è accaduto attraverso l’ospitalità data ai vini dell’Etna e della Val di Noto e dei formaggi DOP Siciliani), senza accantonare l’importanza della promozione e la riscoperta del patrimonio artistico-culturale di Ragusa e Ibla.

“Crediamo non sia possibile concederci il lusso di tener chiuse strutture che fanno parte di un patrimonio di una terra Unesco – spiega Gurrieri -, per questo dal 2015 ad oggi abbiamo riaperto al pubblico sette siti, in buona parte ristrutturati con la legge per Ibla 61/81. È impossibile parlare di sviluppo senza pensare ad un’economia basata sulla cultura. Grazie alla collaborazione con Via dei Tesori i tre campanili presenti nel sito, cioè Chiesa dell’Itria, Chiesa del Purgatorio, Santa Maria delle Scale, hanno ricevuto 1.400 visite in tre soli giorni. Lavoreremo perché Scale del Gusto continui ad essere una trade union vincente tra patrimonio culturale ed enogastronomico per Ragusa”.

Twitter: @ChiaraBorzi

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