Sul post Quirinale tanto si è detto, troppo si è scritto. Dunque sarò concisa pur dovendo sottolineare la figura vergognosa dei Partiti nel gestire un’elezione già programmata da sette anni e che andava pensata e pianificata tempo addietro. Ma tant’è! Ed infatti i partiti perdono consensi sia per l’incoerenza che per l’appiattimento di posizioni mai abbastanza chiare durante le otto votazioni, lasciando il campo a FdI di Giorgia Meloni a cui va riconosciuta oggettivamente forza delle idee, coerenza oltre che capacità strategica.
I cittadini cercano e scelgono quella politica che sappia dare risposte e soluzioni, sono delusi e smarriti dai politici che parlano troppo e fanno poco e lo dimostrano non andando a votare.
Cresce il consenso attorno ad un partito che stava al 4% ed oggi si posiziona al 21%. Si apre uno scenario di prospettiva politica forse visionaria ma non troppo, in cui nessun partito di fatto sfonda sui consensi alle prossime elezioni, galleggiando o conquistando qualche punto, ma fermandosi ad una fetta che va dal 10% al 20% massimo.
Nei prossimi sette anni al Colle, perché crediamo che resterà per l’intero settennato, il Presidente Mattarella dovrà gestire con mano salda e la lungimiranza che conosciamo, elezioni, mutamento degli equilibri in Parlamento anche per la riduzione dei parlamentari, crisi economica e sociale, crollo del sistema M5S. Tutto ciò insieme all’attuale e chissà se anche futuro presidente del Consiglio Draghi.
Altro tema caldo il PNRR sul quale si scommette il futuro del Paese che dovrà realizzare per accedervi, lo ricordiamo, 45 punti entro giugno; l’inflazione dilagante e il debito pubblico in crescita. La buona notizia è l’aumento del PIL, come pure la credibilità e la forza della Nazione: come sempre sono gli uomini e le donne a rendere forte e credibile un Paese oppure no.
Anche la Sicilia è al bivio: le prossime elezioni regionali vedono il Presidente Musumeci ricandidarsi con la Meloni, senza l’appoggio di FI e Lega riproponendo lo schema già visto nel 2012 che ha visto perdente il centro destra quando andò al voto con due candidati, uscendone con le ossa rotte e lasciando vincere la sinistra col governatore Crocetta.
Noi siciliani sappiamo esattamente come è andata. E il Pd non ha un candidato ufficiale. Insomma, alcuni giorni i giochi sembrano fatti e non lo sono, ma i siciliani vogliono risposte, pretendono soluzioni, stanchi di sentire voci monotone e monocordi su problemi mai risolti: un piano moderno sull’energia alternativa non solo sole e vento ma anche mare (vi consiglio di leggere l’inchiesta di ieri); rifiuti e termovalorizzatori per la conversione in energia, riforma delle PA per efficienza e risultati; investimenti che producano posti di lavoro.
“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…”(Blade runner docet). Eppure io ancora immagino e sogno che possano diventare una realtà.