Schifani deve aggiustare il “motore” - QdS

Schifani deve aggiustare il “motore”

Schifani deve aggiustare il “motore”

giovedì 13 Febbraio 2025

12.000 persone disorganizzate

Qualche giorno fa, ospite della Tgr, ho avuto modo di dire che il presidente della Regione, Renato Schifani, sta cercando con ogni sforzo di fare funzionare il primo Ente della Sicilia.
Sappiamo che egli incontra difficoltà, inutili osservazioni, contraddizioni e nascosti ostruzionismi che gli impediscono almeno in parte di realizzare il suo progetto, che è quello di fare crescere economicamente, civilmente, socialmente e ambientalmente la Sicilia.

Si tratta di un compito improbo, molto difficile e che potrà raggiungere il suo scopo solo se il “direttore d’orchestra”, cioè Schifani, potrà gestire degli “orchestrali” (che sono i dodicimila dipendenti della Regione) competenti, che suonano a tempo e intonati. Attualmente, però, così non è.
Cosa ci vuole per adottare questo metodo? Intanto la buona volontà di tutti e tutte gli/le “orchestrali” e poi un Piano organizzativo dei servizi (Pos) redatto da una società di livello mondiale, con lo scopo di raggiungere gli obiettivi fissati con efficienza e funzionalità.

È difficile pensare che una macchina che abbia il motore non funzionante possa fare strada. Alla stessa stregua e fuori di metafora, è difficile pensare che questa Regione possa far crescere il Popolo siciliano, sotto tutti i punti di vista, se non funziona bene il suo “motore”, che è appunto la Pubblica amministrazione.

Mi diceva qualche giorno fa un sindaco metropolitano che rinuncerebbe volentieri a duemila degli attuali dipendenti se potesse sostituirli con trecento di sua scelta che avessero qualità professionali, che fossero preparati e soprattutto che avessero voglia di fare bene.
Siamo convinti, e non sembri una supposizione balzana, che se in questa Regione vi fossero quattromila dipendenti in meno, che attualmente forse non servono, ed entrassero mille tecnici preparati, essa funzionerebbe molto meglio.

Quali sono le malattie perniciose di questa Regione? I ritardi nell’evasione delle richieste che arrivano da cittadini/e e imprese; la disfunzione di quei Dipartimenti che non spendono i soldi a disposizione (nonostante siano decine di miliardi). Fondi, questi, che metterebbero in moto l’economia e la nuova occupazione.

Sia ben chiaro che quello che scriviamo non intende muovere critica alcuna, ma è il rilevamento fotografico di uno stato di cose che conosciamo bene perché seguiamo la Regione da quarantacinque anni, abbiamo conosciuto tutti i presidenti e decine e decine di assessori, nonché direttori generali e altri. Siamo quindi in condizione di rilevare che la qualità professionale è sempre diminuita, salvo ovviamente eccezioni, perché anche oggi vi sono assessori di grande qualità e dirigenti generali di pari grande qualità.

La questione che poniamo non è la valutazione dei singoli, ma la valutazione dell’intero complesso, quella che metaforicamente definiamo “orchestra”. Per questa ragione ci permettiamo di suggerire all’amico Schifani di mettere in campo questa iniziativa, che è quella di interpellare una delle sette o otto società di consulenza di livello mondiale, per farsi dare preliminarmente alcune idee guida su come riorganizzare tutta la Regione.

Questo primo passo indicato – si potrebbe fare un bando per affidare tale compito – è fondamentale e senza di esso le cose andranno come stanno andando, cioè male o malissimo.
Il dato significativo di quanto scriviamo è il Pil che non cresce; i pernottamenti che sono ancora intorno a diciassette milioni l’anno contro i settanta milioni del Veneto; le infrastrutture gestite dalla Regione, come autostrade e strade, che vengono costruite a passo di lumaca. Per non parlare dell’enorme problema dell’acqua di cui scriviamo appresso.
Al riguardo, occorre urgentemente un piano per mettere a posto invasi e dighe, sostituire la rete idrica che perde oltre il quaranta per cento di liquido e ristrutturare i vecchi dissalatori o costruirne di nuovi, in modo che in caso di emergenza possano intervenire ed evitare che intere popolazioni rimangano senz’acqua per settimane.

Successivamente elencheremo gli altri gravi problemi, augurandoci questa volta di essere ascoltati. Comunque, non ci stancheremo di farlo.

Tag:
Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017