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Scholas, storia di una missione sociale ed educativa che ha fatto strada

redazione

Scholas, storia di una missione sociale ed educativa che ha fatto strada

sabato 06 Maggio 2023

L’organizzazione, creata da Papa Francesco, affonda le sue radici nell’esperienza promossa dall’allora arcivescovo di Buenos Aires nei giorni della crisi argentina del 2001

L’organizzazione, creata da Papa Francesco, affonda le sue radici nell’esperienza promossa dall’allora arcivescovo di Buenos Aires nei giorni della crisi argentina del 2001. Un ruolo importante, nella realizzazione e nel successo del progetto S.I.DE.R.A., sarà svolto da Scholas, l’organizzazione internazionale di diritto pontificio creata da Papa Francesco il 13 agosto 2013 al fine di promuovere una cultura dell’incontro tra i giovani, attraverso un’educazione che generi senso. Oggi, sotto l’egida di Scholas, sono riunite mezzo milione di istituzioni e reti educative dislocate in 190 Paesi. L’azione dell’organizzazione è caratterizzata da programmi che costruiscono la cittadinanza attraverso lo sport, l’arte e la tecnologia. La sua missione, perciò, è quella di rispondere all’invito di creare la cultura dell’incontro, riunendo i giovani in un’educazione che genera significato.

Per raggiungere questo obiettivo, quindi, Scholas lavora in una dimensione internazionale, interculturale, interreligiosa e intergenerazionale. Per comprendere meglio cos’è e come “funziona” Scholas, bisogna fare un ulteriore passo indietro per conoscere gli avvenimenti storici, sociali ed economici che ne hanno determinato la nascita.
Siamo in Argentina, corre l’anno 2001: la crisi che attanagliò la nazione in quella fase storica vive la sua fase peggiore. L’allora arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Bergoglio, insieme a due insegnanti, Enrique Palmeyro e José María del Corral, decide di riunire un gruppo di giovani appartenenti a diverse religioni e contesti socio-economici per realizzare un’esperienza educativa.

Il confronto e l’ascolto reciproco incoraggiano quei ragazzi a condividere i loro dolori e problemi e, soprattutto, a cercare soluzioni creative che verranno poi presentate all’intera comunità. Proprio grazie a questa esperienza pionieristica, sempre in Argentina, sarebbero nati e cresciuti i programmi “Scuola di quartiere” e “Scuole sorelle”. Oltre un decennio di risultati concreti ed incoraggianti, che convinsero l’ideatore dell’iniziativa – nel frattempo salito al soglio pontificio – ad estendere questa intuizione educativa in tutto il mondo, con il nome di Scholas Occurrentes. L’attività di Scholas Occurrentes, a Gela, sarà portata avanti con uno dei suoi fiori all’occhiello, vale a dire il progetto Cittadinanza.

Tale progetto unisce le migliori pratiche di trasformazione sociale attraverso: l’identificazione dei problemi, la formazione, il lavoro sul campo, l’elaborazione di proposte risolutive, il dibattito per rafforzare le iniziative con alleanze, l’attuazione di iniziative cittadine ed il monitoraggio dell’evoluzione delle proposte presentate. Vero e proprio motore di questo programma sono la ricerca d’azione e la ricerca partecipativa, cioè proprio quello che avvenne a Buenos Aires nel 2001 quando Scholas muoveva i primi passi.

L’obiettivo generale dell’iniziativa, è quello di promuovere una cultura dell’incontro tra i giovani ed incoraggiare un cambiamento paradigmatico nell’educazione, proponendo una cultura ispirata alla convivenza pacifica, ai valori civici ed alla partecipazione attiva. Esistono, poi, una serie di obiettivi specifici strettamente connessi con le specifiche realtà territoriali in cui il programma viene attuato, ma che possono essere riassunti così: realizzare un’indagine su quei problemi che i giovani identificano come rilevanti per la loro comunità; realizzare un processo di ricerca-azione per presentare i risultati alle autorità e alla comunità educativa per trovare insieme una soluzione adeguata; formare una squadra interdisciplinare di giovani in età universitaria con la metodologia di lavoro di Scholas, per continuare la sua applicazione a livello locale nel lungo periodo.

Protagonisti di Scholas Cittadinanza, anche a Gela, saranno circa 150 giovani rappresentativi delle diverse realtà scolastiche e sociali del territorio. Prenderanno, quindi, parte al programma istituti di istruzione secondaria di secondo grado situati in diversi quartieri della città e di diverso indirizzo (umanistico, tecnico, artistico ecc).

Ogni scuola selezionerà, a seconda nel numero totale di partecipanti, un gruppo di 20-30 studenti che animeranno la settimana di confronto e dialogo, vero fulcro del programma che prevede ovviamente anche una precedente fase formativa e preparatoria. A Gela la settimana di immersione è in programma proprio nei prossimi giorni, dall’8 al 12 maggio. Nel primo giorno di attività i partecipanti, lavorando in gruppi con i volontari, discuteranno dei problemi inerenti la loro comunità.

Alla fine di questo processo ogni gruppo presenterà in plenaria le questioni selezionate. A quest’ultima il compito di votare un unico tema, il problema su cui tutti i partecipanti lavoreranno nei giorni successivi. Quindi i giovani lavoreranno per approfondire ed elaborare le iniziative sociali. In particolare, si indagheranno le cause e le conseguenze del problema, si creeranno spazi di dialogo con persone legate al problema (del settore pubblico, del terzo settore, delle università o di altri soggetti) e si svilupperà una metodologia innovativa per l’elaborazione di iniziative risolutive.

L’ultimo giorno le autorità locali saranno invitate ad ascoltare e commentare i temi emersi e le iniziative sviluppate. Inoltre, nel corso della settimana, un numero ristretto di circa 30 ragazzi, creeranno insieme un murale. L’immagine, l’arte e la creatività come strumenti per leggere la realtà e i suoi problemi, ma anche per conferire una forza evocativa al lavoro comune svolto dai giovani.

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