Due coniugi di 87 e 79 anni hanno ricevuto - a distanza di poco tempo - una telefonata in cui veniva loro detto dell'incidente
Una nuova truffa del “finto poliziotto” ai danni di anziani in Sicilia, questa volta a Sciacca, in provincia di Agrigento. Qui infatti, due coniugi di 87 e 79 anni hanno ricevuto – a distanza di poco tempo – una telefonata in cui veniva loro detto che il figlio aveva provocato un violento incidente a Ribera e, per toglierlo dai guai, bisognava saldare l’accaduto pagando.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI
Truffa del “finto poliziotto” a Sciacca. Il caso dei due anziani
In questo caso inoltre, a rendere ancora più credibile la truffa sarebbe stato l’escamotage messo in gioco dai malviventi che, in vivavoce, avrebbero fatto sentire ai due le urla di un uomo che chiedeva soldi, con quest’ultimo che si spacciava appunto per il figlio della coppia. A quel punto, il marito – all’età di 87 anni – si è messo subito alla guida per raggiungere Ribera, mentre la moglie è rimasta in casa ed è stata raggiunta da un finto poliziotto. All’uomo, l’anziana vittima ha consegnato circa 2.000 euro tra soldi e preziosi.
Immediatamente dopo l’accaduto, i due anziani hanno capito di essere stati raggirati e hanno rapidamente denunciato il tutto ai carabinieri del luogo. Indagini in corso per risalire ai responsabili.
“Solita truffa del Carabiniere” ai danni di anziani. Due arresti a Palermo
I Carabinieri delle Compagnie di Lercara Friddi e di Corleone unitamente ai colleghi della Stazione di Prizzi, hanno arrestato due catanesi di 36 e 47 anni già noti alle forze dell’ordine, accusati di truffa aggravata ed estorsione in concorso ai danni di anziani. I due indagati, spacciandosi per Carabinieri, avrebbero convinto una anziana donna di Corleone a consegnare loro tutto il denaro contante posseduto per ottenere la liberazione di un congiunto asseritamente in stato di arresto per aver causato un grave incidente stradale. La vittima, realizzato cosa era accaduto, ha subito avvisato i veri Carabinieri, fornendo una puntuale e lucida descrizione dei due rei e della autovettura utilizzata.
L’allarme diramato a tutte le pattuglie impegnate nel controllo del territorio ha fatto sì che a Prizzi, una pattuglia di Carabinieri della Stazione, già allarmata da alcuni cittadini che avevano segnalato la presenza in paese di uomini sconosciuti con accento catanese, ha rintracciato la macchina sospetta, con alla guida un uomo, in sosta a pochi metri di distanza dalla abitazione di un’altra potenziale anziana vittima. Dopo pochi istanti di osservazione, i Carabinieri hanno notato un secondo uomo raggiungere a piedi la macchina con in mano un involucro e hanno deciso di procedere con un controllo.
Trovati in possesso di monili in oro per 20 mila euro
I due uomini apparsi nervosi, non hanno saputo giustificare la loro presenza a Prizzi e sono stati trovati in possesso di monili in oro e pietre preziose per un valore di circa 20.000 euro, provento di una terza truffa che le indagini hanno dimostrato essere stata commessa pochi istanti prima ai danni di un’anziana prizzese. La refurtiva è stata seduta stante riconsegnata alla proprietaria.
Anche in questo episodio, i finti Carabinieri avevano contattato telefonicamente la vittima, chiedendo la consegna di soldi e preziosi a titolo di cauzione, per la liberazione del figlio che, era stato asseritamente arrestato per aver causato un grave incidente stradale che aveva coinvolto una donna in stato di gravidanza.
I due relegati ai domiciliari
Per il 36enne ed il 47enne etnei, si sono aperte le porte della casa circondariale di Termini Imerese e il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale termitano ha convalidato l’arresto applicando ai due indagati, la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Episodi come questi dimostrano che per contrastare efficacemente anche questi odiosi e vili crimini che colpiscono i più deboli e indifesi, si dimostra determinante la consapevole collaborazione delle vittime e dei comuni cittadini con forze dell’ordine.