Calcio

Scommesse su piattaforme illegali, indagine su Fagioli della Juventus

Scommesse su piattaforme online illegali: il centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli sarebbe indagato nell’ambito di un’inchiesta della procura di Torino. E’ quanto riporta La Stampa sottolineando “che gli investigatori della squadra mobile hanno scandagliato gli accessi, incrociato dati e transazioni, analizzato nomi e nickname. Individuato, oltre al gruppo accusato di gestire le piattaforme, anche gli utenti. Tra cui ci sarebbe anche il giovane calciatore juventino” ora iscritto nel registro degli indagati con gli altri presunti scommettitori. Al vaglio degli inquirenti anche su cosa avrebbe scommesso.

Il procedimento della magistratura

Del procedimento della magistratura a carico del centrocampista juventino sarebbe a conoscenza anche la procura della Federcalcio. “La segnalazione, infatti, è stata inoltrata proprio dai legali del calciatore lo scorso 30 agosto. Aperto un fascicolo e acquisiti i primi atti, l’organo presieduto dal procuratore Giuseppe Chiné segue attentamente l’evolversi della vicenda”, si legge sul quotidiano.

Cosa rischia il calciatore della Juventus

Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus, che sarebbe indagato nell’ambito di un’inchiesta della procura di Torino riguardo a un giro di scommesse online su piattaforme illegali, rischia come minimo tre anni di squalifica, secondo quanto previsto dalla giustizia sportiva. L’articolo 24 del codice di giustizia sportiva infatti vieta “ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa”.

Quindi l’art. 24 del Cgs, prosegue evidenziando che “la violazione del divieto comporta per i soggetti dell’ordinamento federale, per i dirigenti, per i soci e per i dirigenti delle società la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a tre anni e dell’ammenda non inferiore ad euro 25.000,00”.

foto profilo Instagram Nicolò Fagioli