Denise Pipitone, Piera Maggio: "Sanno, ma non dicono la verità"

Denise Pipitone, “Tanti sanno, ma non hanno il coraggio di dire la verità”: il post di Piera Maggio

Denise Pipitone, “Tanti sanno, ma non hanno il coraggio di dire la verità”: il post di Piera Maggio

Redazione  |
venerdì 16 Maggio 2025

Non c'è pace per la madre della piccola Denise, svanita nel nulla nel 2004 a Mazara del Vallo.

Cerca ancora la verità sulla figlia scomparsa più di 20 anni fa Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, da sempre convinta che qualcuno sappia cosa è accaduto quel lontano 1 settembre 2004 e non abbia mai raccontato nulla.

L’ennesimo appello per scoprire la verità sulle sorti di Denise, che oggi ha 23 anni ma è lontana dalla sua famiglia da oltre 20 anni, arriva sui social, strumento che Piera Maggio ha sempre utilizzato per trasmettere il suo messaggio nella speranza di poter riabbracciare la figlia scomparsa.

Denise Pipitone, Piera Maggio: “Alcuni sanno, ma non dicono la verità”

“Alcune persone sanno cosa accadde a Denise il primo settembre 2004, ma non hanno il coraggio e l’onestà di dire la verità“. Poche ma toccanti parole quelle di Piera Maggio nell’ultimo post sui social dedicato alla figlia Denise. Nella foto che accompagna il post due hashtag, #liberateDenise e #VeritàPerDenise.

Per Piera Maggio, Denise sarebbe stata rapita e tanti – in quella Mazara del Vallo del 2004 – avrebbero visto o saputo qualcosa ma non avrebbero agito.

Per 20 anni alla ricerca della verità

Piera Maggio e Pietro Pulizzi, genitori di Denise Pipitone, continuare a chiedere risposte su quell’1 settembre di oltre 20 anni fa è una missione di vita. La verità era anche la richiesta dei due nel comunicato in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa della piccola: “Dopo vent’anni dal sequestro di nostra figlia – si legge nella nota -, non abbiamo nulla da aggiungere più di quanto non abbiamo già detto in tutti questi anni. Nel giorno della triste ricorrenza si rinnova più forte il nostro dolore misto alla rabbia per l’insuccesso nel ritrovamento di Denise e per la mancata giustizia!”

“Questo caso è una delle vergogne italiane: il fallimento assoluto dei poveri d’animo e di senso umano – proseguono -. Non smetteremo mai di chiedere giustizia e verità. Come non dimenticheremo le cattiverie subìte: non tutti hanno una coscienza”.

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