Scuola, giovani in piazza in 40 città. Migliaia a Palermo: "Ora decidiamo noi" - QdS

Scuola, giovani in piazza in 40 città. Migliaia a Palermo: “Ora decidiamo noi”

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Scuola, giovani in piazza in 40 città. Migliaia a Palermo: “Ora decidiamo noi”

Redazione  |
venerdì 18 Novembre 2022

Studenti in piazza per manifestare il loro dissenso contro l’attuale sistema scolastico e contro alcune misure sostenute dal governo Meloni

Studenti in piazza per manifestare il loro dissenso contro l’attuale sistema scolastico e contro alcune misure sostenute dal governo Meloni. “Dalle scuole alle Università i giovani di questo paese oggi in piazza in oltre 40 città. Da Napoli a Milano, da Genova a Bologna e Palermo – si legge in una nota di Uds e Link – , i giovani manifestano per scuole e università gratuite, per essere non solo ascoltati dalla politica ma vedere i propri diritti realmente rispettati”.

Gli studenti: “Maggiori investimenti e cambiamento strutturale”

Siamo partiti in corteo in tutta Italia perché maggiori investimenti sul diritto allo studio e un cambiamento strutturale del sistema di istruzione pubblica – affermano gli studenti in piazza – In oltre 40 città stiamo manifestando per Scuole e Università accessibili e gratuite. Nel contesto attuale di guerra e crisi economica l’aggravamento delle condizioni materiali sta determinando abbandono scolastico e universitario e precarietà giovanile. Abbiamo bisogno che la politica ci ascolti, il governo attuale non ci rappresenta, perché è un governo che difende potenti e privilegi, reprime dissenso, libertà e diritti civili. Gli spazi democratici stanno venendo tagliati, la nostra voce viene continuamente zittita con la violenza, non lasciandoci nessuno spazio di decisionalità. Vogliamo poter decidere sulle nostre vite, sui nostri percorsi lavorativi, scolastici e universitari!”.

L’Unione Studenti: “Scuole non tra priorità politica”

“Da decenni ormai le scuole non si trovano nelle priorità della politica, mentre il livello di dispersione scolastica cresce a dismisura – afferma la coordinatrice dell’Unione degli Studenti Bianca Chiesa – siamo scesi in piazza perché una legge nazionale sul diritto allo studio, l’abolizione dei Pcto a favore dell’istruzione integrata, strumenti di maggiori rappresentanza e protagonismo studentesco, investimenti sull’edilizia, sportelli psicologici e carriere alias, un nuovo statuto dei diritti degli studenti che garantisca il diritto allo sciopero”.

Migliaia di studenti in piazza a Palermo

Migliaia di studenti sono scesi in piazza a Palermo per il corteo studentesco organizzato dal coordinamento Studenti Palermitani. Sfidando il nuovo decreto anti-rave del Governo Meloni, hanno raggiunto il concentramento partendo dalle scuole con cortei non autorizzati, bloccando il traffico e la circolazione. Gli studenti del Piazza in più di 50 hanno invaso la Stazione Centrale. Oggi è la giornata internazionale degli studenti e in tante città d’Italia i giovani stanno manifestando anche per dire basta morti di alternanza scuola-lavoro e per chiedere al nuovo Ministero, ribattezzano non senza critiche “dell’istruzione e del Merito”, investimenti per le strutture fatiscenti”, si legge in una nota.

Striscioni e immagini con Meloni e Salvini

A Palermo, nello striscione di testa si legge “Una scuola pubblica e di qualità ce la meritiamo tutti”. Accanto, le facce di Meloni, Salvini e Piantedosi, Ministro degli Interni che ha lavorato al testo del nuovo decreto anti-rave. Ma gli studenti accusano il nuovo Governo di voler usare la norma per colpire le espressioni di dissenso. “La scusa è quella di bloccare i rave e tutelare l’ordine e la salute pubblica, ma nel testo non si menziona neppure una volta la parola rave e anzi si specifica di voler inasprire le pene a chiunque si rende protagonista di un generico raduno, che prevede l’occupazione di una struttura pubblica o privata e include più di 50 persone. Il criterio è generico e l’applicazione lasciata all’arbitrarietà delle singole questure, che potrebbero usare il decreto contro le occupazioni politiche, portate avanti per ridare vita a un edificio abbandonato, o contro un raduno non autorizzato in piazza per manifestare dissenso”.

Coordinamento studenti palermitani: “Non dimenticare questione alternanza scuola-lavoro”

L’obiettivo della norma è proprio colpire e ostacolare le esperienze più organizzate che potrebbero creare opposizione sociale a questo Governo”, spiega Giorgio Caruso, portavoce del Coordinamento Studenti Palermitani. “C’è poi la questione legata all’alternanza scuola-lavoro che solo nello scorso ha provocato la morte di tre studenti durante stage lavorativi e la richiesta al nuovo Governo di lavorare per aumentare gli investimenti sulla scuola pubblica”.

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