Scuola, italiano e matematica al Sud si confermano bestie nere - QdS

Scuola, italiano e matematica al Sud si confermano bestie nere

redazione

Scuola, italiano e matematica al Sud si confermano bestie nere

mercoledì 13 Ottobre 2021

Rapporto Istat sui risultati raggiunti dagli studenti nell’a.s. 2020-2021. Campania, Calabria, Puglia e Sicilia: competenze insufficienti

PALERMO – In Sicilia, la percentuale dei giovani studenti che hanno una sufficiente preparazione alfabetica e numerica è minima.
Nell’anno scolastico 2020/21 gli studenti all’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado che non raggiungono i risultati adeguati sono il 52,8% per la competenza in italiano e il 70,2% per la competenza in matematica.
Peggiora la situazione anche per i giovani della terza classe della scuola secondaria di primo grado: circa il 50% non raggiunge la sufficienza in italiano e, circa il 60%, in matematica.
È quanto emerge dalla quarta edizione del Rapporto Istat sui Sustainable Development Goals (Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile) adottati con l’Agenda 2030 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

IL MEZZOGIORNO RESTA ANCORA INDIETRO

Le differenze regionali sul territorio italiano sono piuttosto ampie: il Mezzogiorno è, ancora una volta, indietro e il divario tra Nord e Sud resta una costante. Per numero di competenze insufficienti in lettura e matematica, l’asticella si alza vertiginosamente quando si parla di: Campania, Calabria Puglia e Sicilia che conquistano le prime quattro posizioni della graduatoria con percentuali piuttosto elevate. Al primo posto, con il 64,2% troviamo la Campania, seguita dalla Calabria con il 63,5% e dalla Puglia con il 59,3%. Al quarto posto si piazza la Sicilia con il 57,2%.

Le percentuali salgono rapidamente quando viene esaminata la competenza numerica. Ancora una volta in testa alle classifiche, con il 73%, conquista il primo posto la Campania. Dopo di lei Calabria e Sicilia che, con il 70,2%, si contendono il secondo posto e infine al terzo e quarto posto Puglia e Sardegna con rispettivamente 69,2% e 62,8%.
Tutt’altro scenario per quanto riguarda l’Italia settentrionale. Gli studenti del Centro-Nord, infatti, hanno una quota di low performer decisamente più bassa per tutte le competenze, fattore che porterà a una maggiore consapevolezza e a un migliore e repentino ingresso nel mondo del lavoro.

UNO SGUARDO AL PASSATO

In Italia, nonostante i miglioramenti conseguiti nell’ultimo decennio, non si è ancora in grado di offrire a tutti i giovani le stesse opportunità per un’educazione adeguata. Il livello di istruzione e di competenze che i giovani riescono a raggiungere dipende ancora in larga misura dall’estrazione sociale, dal contesto socioeconomico e dal territorio in cui si vive.

La pandemia del 2020, con la conseguente chiusura degli istituti scolastici e lo spostamento verso la didattica a distanza, o integrata, ha acuito le disuguaglianze.

In Italia, già nel 2019 i risultati in Italiano e Matematica presentavano ampie quote di studenti con livelli di competenze inadeguate ma, nel 2020, la situazione peggiora ulteriormente: 44 studenti ogni 100 non raggiungono un livello sufficiente in Italiano (+9 rispetto al 2019) e 51 ogni 100 non raggiungono livelli sufficienti in Matematica (+9 rispetto al 2019).

Giulia Trovatello

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