Il Ministero dell’Istruzione (MIM) è in procinto di emanare un nuovo Decreto per avviare un secondo ciclo di percorsi straordinari per acquisire la specializzazione sul sostegno, affidati a INDIRE e alle Università che risponderanno all’avviso ministeriale.
Il primo ciclo di specializzazione su sostegno – attivato nel corso dell’estate – è in fase di conclusione.
Scuola, in arrivo nuovi corsi INDIRE per specializzazione su sostegno
I corsi INDIRE sono percorsi di specializzazione per il sostegno didattico agli alunni con disabilità, di durata minima di quattro mesi, che si svolgono in modalità telematica e sincrona e sono destinati a docenti con esperienza almeno triennale e a docenti con titolo in fase di riconoscimento. Gli esami sono sempre in presenza. Lo scorso 17 dicembre si è svolto l’incontro di informativa sindacale al Ministero e un nuovo confronto potrebbe essere previsto già prima di Natale.
Il nuovo decreto dovrebbe prorogare la possibilità di attivare e completare i percorsi di specializzazione entro il 31 dicembre 2026. I percorsi prevedono l’acquisizione di 36, 40 o 48 CFU:
- 36 CFU: docenti con titolo estero che hanno maturato almeno un anno di servizio in Italia come docenti di sostegno sullo specifico grado.
- 40 CFU: docenti che hanno svolto, nelle istituzioni scolastiche statali o paritarie, un servizio su posto di sostegno di almeno 3 anni negli 8 precedenti;
- 48 CFU (di cui 12 di tirocinio): per docenti con titolo estero in fase di riconoscimento che non ha almeno un anno di servizio scolastico.
Quanto costa la specializzazione INDIRE su sostegno
L’importo da pagare per partecipare ai corsi INDIRE dipende dal numero di CFU/Crediti da acquisire:
- 36 CFU: costo massimo 900 euro;
- 40 CFU: importo fino a 1.300 euro;
- 48 CFU: fino a 1.500 euro.
Ai prezzi indicati va aggiunto il pagamento di una marca da bollo di 16 euro.
I requisiti per accedere ai percorsi INDIRE e le novità
Possono accedere ai percorsi INDIRE per la specializzazione su sostegno:
- docenti con almeno 3 anni di servizio su sostegno negli ultimi otto anni (non più cinque, come precedentemente previsto) al 31 agosto 2025;
- docenti con titolo estero in fase di riconoscimento. L’aspirante corsista dovrà aver presentato richiesta di riconoscimento entro il 24 dicembre 2024.
I sindacati: “Stop alla fase emergenziale”
Non mancano i dibattiti sui percorsi di specializzazione. Tra gli argomenti al centro delle contestazioni dei sindacati ci sono i costi, ritenuti molto alti e difficili da sostenere per una platea di docenti precari. CISL Scuola, inoltre, mette in evidenza le differenze fra le diverse aree territoriali “rispetto al fabbisogno di docenti specializzati, con evidente squilibrio fra ordini di scuola”.
“Serve pertanto concludere questa fase ‘emergenziale’ puntando a garantire percorsi di qualità, con priorità dove è più forte il fabbisogno e dove, in assenza di adeguata risposta da parte delle Università, si utilizzino le competenze maturate dalle scuole in anni e anni di progettualità sull’inclusione”, si legge in una nota del sindacato.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

