L'assessore Turano offre un bilancio del primo anno di attività del suo Assessorato e illustra i programmi per contrastare i problemi della scuola in Sicilia.
“Sono molto soddisfatto del lavoro di questo primo anno di attività che è stato possibile grazie all’impegno di tutto l’Assessorato dell’Istruzione e della Formazione professionale e di una stretta collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale. Abbiamo garantito attenzione e risorse al mondo della scuola e della formazione”. Commenta così il primo anno di attività dalla proclamazione del governo regionale Schifani l’assessore all’Istruzione, Girolamo Turano, intervenuto al Qds.it.
Un periodo, quello trascorso dal novembre dello scorso anno, nel quale i problemi relativi alla formazione dei giovani sono stati al centro del dibattito, così come gli strumenti da mettere in campo per contrastare la povertà educativa e il disagio giovanile che spesso ne consegue (come il recente Decreto Caivano).
Scuola e istruzione in Sicilia, lotta al bullismo e alla violenza di genere al centro
Le manovre da parte dell’Assessorato vanno avanti sotto diversi profili, in quanto “tra le tante iniziative messe in campo – aggiunge Turano – voglio ricordare i 6,7 milioni di euro per avviare il nuovo piano dell’offerta formativa degli undici Istituti tecnici superiori in Sicilia per il biennio 2023/2025, i 15 milioni contro la vulnerabilità sismica degli edifici scolastici e ancora i 4 milioni per il progetto contro la violenza di genere”.
“Poi ci sono i progetti avviati contro il bullismo e cyberbullismo, per l’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle scuole siciliane senza dimenticare che abbiamo avviato tutte le annualità Iefp e finanziato al 10% le borse Ersu per il diritto allo studio. Sicuramente dimentico qualcosa, ma mi lasci ricordare anche l’esperienza entusiasmante di Didacta in Sicilia, che non è stata solo una banale fiera, ma un ritrovarsi della scuola siciliana in dialogo con le eccellenze di tutta Italia ed Europa”.
Contrasto alla povertà educativa
Tra le diverse azioni dell’Assessorato trova spazio anche il Piano strategico per il contrasto alla povertà educativa, varato nello scorso ottobre con degli obiettivi ben precisi in direzione soprattutto della lotta alla dispersione scolastica, ma non solo.
“Innalzare la qualità dell’offerta formativa della scuola siciliana – prosegue Turano -, intervenire tempestivamente per il recupero dei ritardi dell’apprendimento, combattere la dispersione scolastica e favorire l’esercizio del diritto allo studio. Sono questi gli obiettivi del Piano strategico per il contrasto alla povertà educativa, la riduzione della dispersione scolastica, la qualificazione e l’internalizzazione del sistema scolastico siciliano per il triennio 2023-2025″.
“Siamo convinti che serva più scuola e più scuola aperta, per questo intendiamo rilanciare una serie di interventi strategici per promuovere il successo scolastico dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze. Prevediamo il potenziamento del tempo pieno per la scuola primaria, il rafforzamento delle competenze curriculari di base e tecnico-professionali, la promozione dell’educazione interdisciplinare e valoriale, la creazione di sportelli scolastici di ascolto e azioni di prevenzione contro il bullismo e il cyberbullismo”.
“Inoltre, porteremo avanti azioni strategiche per la promozione dell’uguaglianza di genere e di un approccio innovativo alle discipline STEM per favorire le opportunità occupazionali legate all’industria 4.0, cureremo l’implementazione della modalità duale nei percorsi scolastici secondari di secondo grado, l’introduzione di interventi di sostegno agli studenti fragili, le azioni di internazionalizzazione dei sistemi educativi, orienteremo l’offerta formativa dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (Iefp) sui fabbisogni del mondo produttivo. Il Piano prevede un coinvolgimento multi-livello del sistema scolastico e delle varie istituzioni preposte, in un’ottica di complementarietà e di concertazione con le azioni di contrasto alla povertà educativa condotte dal Ministero dell’Istruzione, mentre l’assessorato regionale all’Istruzione intende intervenire con la messa a sistema di un modello di coordinamento unitario delle risorse a valere sui Po nazionali e regionali Fse e Fesr, che si esplicita in un’intesa istituzionale a titolarità Regione-Ministero e nella costituzione del Comitato paritetico Regione – Ufficio scolastico regionale, per l’analisi, la progettazione e il monitoraggio di iniziative macrosistemiche”.
Le iniziative per il personale docente
I programmi della Regione mirano anche a un maggiore sviluppo delle competenze per chi opera nel settore dell’istruzione, perché “alla luce dell’analisi di contesto effettuate dall’Ufficio scolastico regionale per Sicilia sul fenomeno della dispersione scolastica nell’Isola – sottolinea Turano -, la Regione Siciliana intende favorire per il triennio 2023-2025 azioni e iniziative su due distinti livelli d’intervento: potenziamento e qualificazione dell’offerta formativa, rafforzamento della governance delle istituzioni scolastiche”.
“Il Programma Fse+, Priorità 2 – Istruzione e formazione fornirà il sostegno economico per il miglioramento della qualità, dell’inclusività, dell’efficacia e dell’attinenza al mercato del lavoro dei sistemi di istruzione e di formazione, anche attraverso la promozione dell’apprendimento digitale, della convalida dell’apprendimento non formale e informale e dello sviluppo professionale del personale docente, così da facilitare l’acquisizione delle competenze chiave, in particolare per quanto riguarda le competenze di base, imprenditoriali, linguistiche, digitali e le competenze utili allo sviluppo sostenibile. Sono disponibili 320.882.964 milioni di euro. Nel dettaglio, 59,2 milioni per azioni di orientamento, contrasto alla povertà educativa e potenziamento delle aree disciplinari di base come sostegno all’istruzione primaria e secondaria, 6,4 milioni per azioni di orientamento, 9,6 milioni per azioni formative per il personale scolastico a sostegno dell’istruzione degli adulti, 12,8 milioni per l’integrazione scuole 3-6 anni a sostegno dell’educazione e alla cura della prima infanzia, 232,7 a Istruzione e formazione professionale (Iefp)”.
L’importanza dell’azione delle forze dell’ordine per l’istruzione
Infine, l’assessore Turano parla dell’azione di carabinieri e polizia contro la povertà educativa.
“Tra forze dell’ordine e mondo della scuola – conclude Turano – c’è una collaborazione avviata e consolidata. Sono e saranno partner di tutte le nostre iniziative che richiederanno le loro competenze specialmente in ordine alla cultura della legalità”.