A raccontarlo sono 3.000 alunni delle scuole superiori intercettati da un sondaggio di Skuola.net. A quanto pare, infatti, non è bastato fissare un tetto alla capienza dei mezzi di trasporto
I mezzi pubblici che portano gli studenti a scuola, nonostante gli sforzi fatti, continuano a essere sovraffollati. A raccontarlo sono 3.000 alunni delle scuole superiori intercettati da un sondaggio di Skuola.net.
I risultati del sondaggio
A quanto pare, infatti, non è bastato fissare un tetto alla capienza – nella misura dell’80% rispetto a quella massima – e introdurre turni a scuola, soprattutto nelle grandi città. Così, tra chi quotidianamente prende bus, treni, tram e metropolitane per andare in classe – sono poco più della metà del totale – oltre 1 su 2 dice di essere costretto a salire su mezzi strapieni, dove il distanziamento è una chimera.
Se, poi, si uniscono al coro anche le voci di chi disegna una situazione al limite – con veicoli e vagoni in cui c’è un po’ più di spazio ma dove non si riesce comunque a rispettare il distanziamento – le criticità sono praticamente generalizzate, interessando il 94% dei ragazzi. Alla fine, dunque, appena il 6% del campione sostiene che sui mezzi per il tragitto casa-scuola (e viceversa) la situazione è tale da garantire un’adeguata separazione tra i vari utenti.
Solo 1 studente su 3 racconta poi che tutti i suoi compagni di viaggio indossano sempre la mascherina ben salda sulla bocca e sul naso; mentre il 62% “denuncia” che qualche passeggero – adulti compresi – continua a ignorare questa prescrizione. Tutto ciò nonostante i controllori, che oltre a verificare il possesso del biglietto ora possono anche “ricordare” ai passeggeri di osservare tutte le norme di sicurezza.
Una presenza, la loro, che però sembra esserci solo sulla carta: 2 ragazzi su 3 sostengono di non averne mai visto uno da un mese a questa parte, 3 su 10 si sono imbattuti in questa rara specie solo sporadicamente. Appena il 4% vive il privilegio di assistere a controlli costanti.