Sarà per festeggiare i suoi 700 anni dalla morte e non essere secondo a Dante, suo buon amico, che Cecco Angiolieri gioisce vedendo quel che aveva in versi auspicato “Se fossi foco arderei‘l mondo”. Di fatto il mondo brucia ed in ogni parte con temperature al limite di ogni record facendo dire agli ambientalisti che se non si provvede subito a limitare i gas serra e a far diminuire di almeno un paio di gradi le temperature, tra dieci anni (2030) potrebbe aversi “the End”.
“Gufi? Qualcosa – desertificazioni – è già accaduto nei milioni di anni della Terra. Ma il combinato disposto virus/fuoco preoccupa e fa soffrire.

Sofferenza che inizia dal nostro cervello con idee che rallentano nella loro elucubrazione con errori di giudizio per la ridotta quantità di ossigeno e tant’altre manifestazioni, soprattutto per chi a tali temperature non è abituato, che mettono in forse – più che il virus! – la normale tenuta dell’uomo sapiens. Ciò che oggi sta accadendo a livello socio politico ne è una dimostrazione che dovrebbe teoricamente portare alla sospensione di ogni attività (feriae Augusti) fino a che temperature accettabili non ci consentissero d’esser noi stessi.

Biden che in USA offre 100 dollari a chi si vaccinava, Macron che rende obbligatorio il green pass, gli Italici che ogni mattina ne inventano una, tanto per citare alcuni esempi, sono fatti che si aggiungono alla assenza di “Politica” maiuscola ed effettiva, che pervade il mondo ora schiavo dei social e degli imbecilli di turno (in continua ascesa).
Che accade perché esultiamo per le vittorie Olimpiche, ma senza entrare in quel mondo che vede persone allenarsi ogni giorno senza che alcuno li paghi per potere giungere ad una condizione da superare un record che magari è ridurre di qualche centesimo (sic!) di secondo un tempo in una corsa. E costoro tra una Olimpiade e l’altra , ogni giorno, si allenano (studio) e per quattro anni attendono quel minuscolo tempo da conquistare quale record assoluto!

Al contrario di quanti,in genere senza né arte né parte, si dedicano alla – da lor detta – politica facendo il bello o il cattivo tempo di una nazione.
Atteggiandosi a salvatori della patria e geni incompresi quando, in tantissimi, nella loro comunità erano nessuno fino al momento in cui per volere popolare incomprensibile diventano legislatori, ministri o addirittura capi di governo senza mai avere saputo amministrare o decidere su loro e per se stessi: incredibile, ma vero al punto che non s’hanno manco da citare i nomi essendo più semplice citare chi tanto non è.

In compenso alcuni scrivono libri, leggere i quali induce a pensare ancor più pessimisticamente in che guado ci troviamo e in che mani siamo caduti nel tentativo, come veniva detto, di svuotare il Parlamento come una scatola di tonno: cosa fatta anche perché il contenuto era ed appare non mangiabile ma disgustoso.
Ed all’orizzonte non si intravede cibo deglutibile.

Tra 700 anni ci si ricorderà ancora di Cecco Angiolieri. Non certo degli attuali politici.
E’ già tanto.