Nel 2013 fu arrestato perché ritenuto mandante del tentato omicidio di un imprenditore, che non voleva cedere a pressioni per rinunciare a un appalto nel Bolognese
Alcune ville con piscina in Sicilia, un appartamento nel Bolognese, oltre a beni e rapporti finanziari per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro. E’ il patrimonio sequestrato dalla Guardia di Finanza di Bologna a Salvatore Randone, 65 anni, originario di Misterbianco (Catania) e a lungo residente a Imola, nel Bolognese.
La misura, emessa dal Tribunale su richiesta della Dda (pm Marco Forte), colpisce quello che i finanzieri definiscono “un vero e proprio impero economico”, realizzato con i proventi di attività delittuose, a fronte di redditi dichiarati modesti.
Secondo gli investigatori, l’uomo ha alle spalle una ‘lunga carriera’ di denunce, arresti e condanne per gravi reati: traffico di stupefacenti, minacce, estorsione e usura, oltre a violazioni tributarie.
Nel 2013 fu arrestato perché ritenuto mandante del tentato omicidio di un imprenditore, che non voleva cedere a pressioni per rinunciare a un appalto nel Bolognese, avvenuto a Faenza nel 2009, in concorso con pregiudicati affiliati a una nota cosca siciliana.
Dopo una condanna per quella vicenda, il 65enne è ora tornato a vivere in Sicilia. Molti dei beni che gli sono stati sequestrati erano intestati alla moglie e ai figli, ma le indagini condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna hanno permesso di ricostruire il quadro patrimoniale riconducibile all’uomo, costituito prevalentemente da immobili di lusso in Sicilia e da un appartamento da 200.000 euro nei dintorni di Imola.