Catania, sotto sequestro 59mila litri di carburante e impianto clandestino

Catania, GdF sequestra oltre 59mila litri carburante scadente e impianto di distribuzione clandestino

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Catania, GdF sequestra oltre 59mila litri carburante scadente e impianto di distribuzione clandestino

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giovedì 23 Giugno 2022

Il carburante distribuito in questo impianto di distribuzione clandestino, scoperto e posto sotto sequestro dalla GdF catanese, era miscelato con oli di bassa qualità.

La Guardia di Finanza del comando provincia di Catania ha sottoposto a sequestro oltre 59mila litri di carburante. L’operazione si è svolta nell’ambito di una serie di controlli volti al contrasto delle frodi nel settore petrolifero in tutta la provincia etnea.

Oltre al carburante, i finanziari del capoluogo etneo hanno sottoposto a sequestro anche un impianto di distribuzione clandestino e due autocisterne. In più, hanno denunciato 3 persone all’autorità giudiziaria.

Frode nel settore petrolifero, a Catania sequestro di carburante

In un momento delicato come quello attuale, dove i rincari di carburanti e materie prime sono ormai all’ordine del giorno, i controlli dei finanzieri per contrastare frodi e truffe sono aumentati. Le verifiche degli ultimi giorni a Catania hanno riguardato l’intera filiera del trasporto, deposito e commercializzazione dei prodotti petroliferi.

In un caso, gli operatori della Guardia di Finanza hanno verificato come il carburante sequestrato fosse stato miscelato con oli di bassa qualità. Questo naturalmente rendeva il carburante potenzialmente dannoso per le auto.

In seguito ai controlli, i finanzieri hanno sequestrato oltre 59mila litri di benzina, due cisterne e due serbatoi metallici, con gruppo erogatore e apparato conta litri. In più, sono intervenuti in un impianto di Palma di Montechiaro (in provincia di Agrigento) per sequestrare il prodotto illecitamente miscelato.

Prezzo del carburante, controlli della GdF

I finanzieri hanno svolto anche 8 servizi per accertare il rispetto della normativa sui prezzi da applicare ai carburanti. Gli operatori del settore hanno il dovere di comunicare i prezzi al Ministero dello sviluppo economico. Nel corso dei controlli, però, i finanzieri hanno constatato l’assenza delle dovute comunicazioni in ben 6 casi.

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