"Cavalli senza microchip e rifiuti", sequestrato centro ippico a Canicattì - QdS

“Cavalli senza microchip e rifiuti”, sequestrato centro ippico a Canicattì

Antonino Lo Re

“Cavalli senza microchip e rifiuti”, sequestrato centro ippico a Canicattì

martedì 08 Febbraio 2022

I Carabinieri di Canicattì e quelli del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Palermo e del Centro Anticrimine Natura di Agrigento, hanno sequestrato un centro ippico in contrada Calandra

I Carabinieri di Canicattì e quelli del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Palermo e del Centro Anticrimine Natura di Agrigento, hanno sequestrato un centro ippico in contrada Calandra di Canicattì.
L’operazione ha visto impegnati 50 militari inviati dal Comando Provinciale di Agrigento per eseguire delle perquisizioni nella periferia canicattinese. La manovra si è poi concentrata sul maneggio di contrada Calandra, dove è stata ispezionata la struttura, molto rinomata, ampiamente pubblicizzata su Facebook e protagonista con i suoi cavalli dei più importanti eventi folkloristici.

Presenza di rifiuti speciali

Mentre gli specialisti del NAS censivano gli equidi (cavalli, pony ed asini) presenti nelle piccole ed approssimative stalle dislocate tra l’allevamento ed il maneggio della struttura (una parte della quale è risultata abusiva), apparsa come una depandance della casa padronale, i Carabinieri Forestali hanno verificato l’impatto del sito sull’ambiente, rilevando la copiosa presenza di rifiuti speciali dispersi sul territorio di pertinenza dell’azienda.

Privi di microchip e di dubbia provenienza

Al termine del controllo, 6 dei 17 equidi presenti sono risultati privi di microchip e di dubbia provenienza, oltre che di non accertata sottoposizione alla profilassi sanitaria, così da determinare i Carabinieri del NAS a procedere all’apposizione del vincolo sanitario / sequestro per l’intero maneggio. Inoltre, la verifica delle condizioni di cura della salute degli animali ha indotto i militari a ritenere il titolare dell’azienda responsabile di 2 violazioni penali, per le quali si è proceduto al suo deferimento alla Procura della Repubblica di Agrigento. Lo stesso hanno fatto i Carabinieri del CAN, che hanno deferito l’uomo alla Procura di Agrigento perché ritenuto responsabile della gestione non autorizzata di rifiuti speciali.

Il centro ippico, con gli animali presenti all’interno, resta sotto sequestro, impossibilitato a svolgere qualsiasi attività fino a quando non sarà possibile accertare la provenienza degli animali e la loro corretta profilassi.

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