Sequestro Maas, il Distretto Agrumi chiede maggiori controlli - QdS

Sequestro Maas, il Distretto Agrumi chiede maggiori controlli

redazione web

Sequestro Maas, il Distretto Agrumi chiede maggiori controlli

giovedì 20 Febbraio 2020

Plauso alle forze dell'Ordine e alla Prefettura di Catania per l'operazione che ha condotto al sequestro di decine di tonnellate di arance non tracciate. Federica Argentati, "è la strada da seguire per salvaguardare i consumatori"

“Un plauso alle forze dell’Ordine e alla Prefettura di Catania per l’operazione che portato al sequestro di decine di tonnellate di agrumi non tracciati tra il Maas e venditori ambulanti sulle strade del territorio etneo” è stato espresso dalla presidente del Distretto Agrumi di Sicilia Federica Argentati.

Ieri trentasei tonnellate di prodotti agrumicoli sono stati sequestrati e tre commercianti dei Mercati agro-alimentari Sicilia (Maas) e nove venditori ambulanti sono stati colpiti da sanzioni amministrative e tributarie nel corso di un’operazione disposta dalla Prefettura di Catania, per vigilanza e tutela delle aree rurali e per la sicurezza della produzione agrumicola.

L’operazione è stata eseguita da personale della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia Municipale, della Polizia Provinciale e del Corpo Forestale Regionale in tutta la provincia.

In particolare, i controlli interforze contro la distribuzione della merce di illecita provenienza si sono concentrati sul principale mercato di approvvigionamento all’ingrosso etneo, che è all’origine della filiera commerciale.

Ai tre commercianti sono state contestate violazioni in materia di tracciabilità del prodotto individuando un lavoratore in nero.

Per il contrasto all’illecita vendita al minuto, la Guardia di Finanza e la Polizia Locale di Paternò, Acireale e Caltagirone hanno eseguito attività congiunte che hanno permesso di sottoporre a sequestro circa dodici quintali di agrumi e constatare l’omessa installazione del misuratore fiscale a nove ambulanti, tre dei quali risultati anche indebiti percettori del reddito di cittadinanza.

Argentati, “Questa la strada da seguire per difendere i nostri prodotti”

La rappresentante dei produttori ha sottolineato come questa sia “la strada da seguire per affermare l’importanza della tracciabilità della filiera agrumicola ed evitare che finiscano in commercio dei prodotti la cui provenienza non sia certa”.
“Ci sorprende che tale mancanza di tracciabilità sia poi stata rilevata all’interno del Maas – ha aggiunto – e ci chiediamo come sia possibile che all’interno dei mercati agroalimentari si riscontrino partite di prodotto di cui non sia certificata la filiera produttiva”.

“Quanto accaduto evidenzia – ha osservato – la necessità di maggiore rigore nei controlli in entrata e in uscita delle merci, l’assoluta urgenza di garantire la tracciabilità anche con strumenti tecnologici di nuova generazione e una migliore organizzazione di tutta la filiera agrumicola, in primo luogo a tutela delle produzioni di qualità Dop, Igp e Biologiche, dei produttori e dei commercianti onesti e dei consumatori che hanno diritto a comprare e consumare agrumi di cui sia certa la provenienza e i metodi di coltivazione e trattamento”.

“L’operazione interforze – ha concluso Federica Argentati – segna una attenzione delle istituzioni a un problema annoso, sollevato da tantissimi produttori che fanno parte della base del Distretto Agrumi di Sicilia: l’odioso fenomeno dei furti in campagna che penalizza fortemente tutto il comparto”.

Plauso anche da Coldiretti, “evitare truffe e danni ai produttori”

Della stessa opinione Coldiretti Sicilia.

“Per tutelare i prodotti siciliani – hanno scritto in una nota – è necessario che tutti i passaggi della filiera siano controllati”.

“Il potenziamento dei controlli è positivo – si aggiunge nella nota – per evitare delle vere e proprie truffe a danni dei produttori agricoli che sulla qualità hanno investito e continuano ad investire”.

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