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Serate da ballo e spettacoli in Sicilia, le licenze saranno rilasciate dai sindaci: il nuovo decreto entra in vigore

Serate da ballo e spettacoli in Sicilia, le licenze saranno rilasciate dai sindaci: il nuovo decreto entra in vigore
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Gli articoli 68 e 69 della norma, che da mercoledì passeranno sotto la competenza dei primi cittadini, riguardano l’organizzazione di eventi e spettacoli, per cui fino a oggi le autorizzazioni e licenze richieste dalla legge sono state concesse dalle questure

Dopo diversi decenni, entrerà in vigore mercoledì 15 ottobre il decreto che dispone che anche in Sicilia, così come nel resto delle regioni del Paese, alcune delle funzioni di polizia amministrativa in origine attribuite agli organi dello Stato passeranno ai sindaci.

A ricordarlo ai primi cittadini dei 391 Comuni dell’Isola è una circolare diramata nei giorni scorsi dall’assessore regionale agli Enti locali Andrea Messina. L’oggetto riguarda le nuove norme introdotte con il decreto legislativo 138 del 12 settembre, sull’attuazione dello Statuto speciale e nello specifico per ciò che concerne alcune delle previsioni del regio decreto del 1931 che tratta le leggi di pubblica sicurezza.

La circolare

“Il decreto legislativo, in vigore dal 15 ottobre 2025, stante l’ordinario termine di vacatio legis di 15 giorni – si legge nella circolare firmata da Messina – determina il trasferimento in capo ai comuni siciliani delle funzioni di polizia amministrativa di cui agli articoli 68 e 69 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 e sue successive modifiche e integrazioni, precedentemente attribuite ai competenti organi dello Stato. Quanto sopra – viene specificato – con l’effetto di determinare il riassetto funzionale delle competenze in questione in termini sostanzialmente conformi a quelli già vigenti nel resto del territorio nazionale”.

Nella circolare dell’assessore viene ricordato anche quanto previsto dal decreto legislativo pubblicato il 30 settembre nella Gazzetta Ufficiale all’articolo 5 comma 1. “Resta di competenza dello Stato il completamento dei procedimenti amministrativi in materia di polizia amministrativa già avviati alla data di entrata in vigore del presente decreto”.

Serate da ballo e spettacoli in Sicilia, cosa cambia col nuovo decreto

Gli articoli 68 e 69, che da mercoledì passeranno sotto la competenza dei primi cittadini, riguardano l’organizzazione di eventi e spettacoli, per cui fino a oggi le autorizzazioni e licenze richieste dalla legge sono state concesse dalle questure.
Non di rado capita di imbattersi in notizie di interventi della polizia amministrativa in seguito all’accertamento del mancato rispetto della normativa. Un esempio è rappresentato dai casi delle cosiddette serate da ballo abusive.

L’articolo 68 prevede che “senza licenza non si possono dare in luogo pubblico o aperto o esposto, al pubblico, accademie, feste da ballo, corse di cavalli, né altri simili spettacoli o trattenimenti, e non si possono aprire o esercitare circoli, scuole di ballo e sale pubbliche di audizione”.

La norma esplicita che “per eventi fino a un massimo di duecento partecipanti e che si svolgono entro le ore 24 del giorno di inizio, la licenza è sostituita dalla segnalazione certificata di inizio attività di cui all’articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, presentata allo sportello unico per le attività produttive o ufficio analogo”.

L’articolo 69, invece, afferma che “senza licenza della autorità locale di pubblica sicurezza è vietato dare, anche temporaneamente, per mestiere, pubblici trattenimenti, esporre alla pubblica vista rarità, persone, animali, gabinetti ottici o altri oggetti di curiosità, ovvero dare audizioni all’aperto”. Anche in questo caso, “per eventi fino a un massimo di duecento partecipanti e che si svolgono entro le ore 24 del giorno di inizio, la licenza è sostituita dalla segnalazione certificata di inizio attività”.

Possibili direttive

Nonostante con il decreto legislativo, la gestione del rilascio delle autorizzazioni sarà di pertinenza dei Comuni, la norma dà comunque la possibilità al ministero degli Interni, “per motivate esigenze di pubblica sicurezza”, di “impartire” tramite le prefetture “direttive ai sindaci che sono tenuti ad osservarle”.