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Serie D, che fine farà l’Acr Messina? Tutte le ipotesi per salvare il club giallorosso

Serie D, che fine farà l’Acr Messina? Tutte le ipotesi per salvare il club giallorosso
Stadio San Filippo, credit Hermes Carbone

Il destino della società si deciderà entro il prossimo 10 luglio, non ancora scongiurato il rischio fallimento: tutti gli scenari

Che fine farà l’Acr Messina? È il principale nodo che tiene in apprensione una intera tifoseria. Dopo il campionato di Lega Pro culminato con la retrocessione sul campo nel play out contro il Foggia, il destino della società si deciderà entro il prossimo 10 luglio. Non ancora scongiurato il rischio fallimento, opzione al momento posta in stand by dal Tribunale di Messina. Lo scorso 10 giugno proprio da Palazzo Piacentini è stata accolta la richiesta avanzata dall’Acr Messina di ristrutturazione del debito.
Respinta così la proposta di liquidazione avanzata dalla Procura, con il club che potrà adesso ridurre e dilazionare i debiti, anche verso il Fisco. Una decisione che blocca ogni azione legale in corso, compresa l’eventuale messa in mora da parte dei creditori, tra questi i tesserati dell’Acr Messina. Entro il 30 giugno era prevista la consegna dell’ultimo bilancio redatto proprio al Tribunale.

Sciotto si rifà vivo, muro da tifoseria e Comune

Nei giorni scorsi, dopo la fallimentare gestione dell’ultima annata, il colpo di scena dell’attuale socio di minoranza ed ex presidente Pietro Sciotto: la richiesta di concessione del “Franco Scoglio” per disputare il prossimo campionato di Serie D. Un passaggio necessario per ultimare la domanda da inviare in Lega entro il prossimo 10 luglio. Mentre la posizione oltranzista della tifoseria non è tardata ad arrivare, posizione di netto diniego rispetto a questa ipotesi sono giunte anche all’interno del Consiglio comunale, per tramite del consigliere di Fratelli d’Italia, Dario Carbone e di quello di Ora Sicilia, Giandomenico La Fauci. L’iscrizione al prossimo campionato di Serie D, secondo i piani di Sciotto, avverrebbe nonostante la pesante penalizzazione di 14 punti e l’ingente mole debitoria stimata in circa due milioni di euro. Una ipotesi che nelle stanze del Comune stanno comunque prendendo in considerazione, tra incontri lontano da occhi indiscreti che si stanno susseguendo proprio nelle ultime ore.

Ipotesi Messina 1947 e Messana

Nel frattempo, in un puzzle intricato e fatto di scadenze da dover rispettare, c’è chi non è rimasto a guardare avanzando ipotesi nei confronti delle quali la città continua a glissare. La prima ipotesi si chiama Città di Sant’Agata, la formazione che dal primo luglio diventerà ufficialmente “Messina 1947”.
Una mossa strategica per il neonato club guidato dall’argentino Sosa. Per loro incombe un’altra scadenza non di secondo piano: quella del 7 luglio, termine ultimo per presentare la domanda di ripescaggio in Serie D con annessa fideiussione.
La terza ipotesi si chiama Messana, storica formazione dilettantistica peloritana che sogna di sostituire l’indebitata Acr. In che modo questo potrà eventualmente avvenire è tema di discussione nelle segrete stanze del calcio cittadino da oltre un mese a questa parte.

Possibile interesse di un imprenditore del Nord

Si registra in tal senso anche l’interessamento concreto di un importante imprenditore del Nord. Al momento, per ovvie ragioni, i nomi restano top secret. In attesa che siano le scadenze inderogabili a svelare quale davvero potrà essere il futuro dell’Acr Messina. Ammesso che un futuro calcistico possa ancora esistere per una società condizionata dall’ennesimo rischio fallimento degli ultimi trent’anni di storia.

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