Slitta all’anno prossimo la valutazione nel merito del ricorso presentato al Tar dal Comune di Serradifalco per chiedere di annullare l’autorizzazione – rilasciata dalla Regione alla società Caltanissetta T.M.B. – per la realizzazione di una discarica, con annesso impianto di trattamento meccanico-biologico, nella zona di contrada San Martino.
L’udienza si sarebbe dovuta tenere a dicembre, ma il tribunale amministrativo nei giorni scorsi ha ufficializzato il rinvio al 27 marzo 2026. La decisione è stata presa in concomitanza con la concessione di ulteriore tempo ai tecnici incaricati di verificare se l’area individuata dall’impresa che fa capo alla famiglia Quercioli Dessena continui a possedere le caratteristiche per ospitare gli impianti.
I sopralluoghi
In primavera, il Tar aveva emanato un’ordinanza con cui si affidava al Genio civile di Catania il ruolo di verificatori delle condizioni di stabilità dei terreni destinati a ospitare gli impianti previsti nel progetto.
I controlli sono stati ritenuti fondamentali per potere valutare la fondatezza dei rilievi presentati dal Comune contro il provvedimento autorizzatorio unico regionale – meglio conosciuto con l’acronimo Paur – varato dalla Regione nel 2019. Il Paur avrebbe dovuto avere una durata di cinque anni, ma sul finire del 2024 la Regione ha concesso una proroga di 24 mesi per completare tutte le lavorazioni previste in progetto.
Nel frattempo, però, secondo l’ente locale la situazione sarebbe mutata e le valutazioni che portarono nel 2019 al rilascio del via libera non hanno più corrispondenza con l’attualità. Da qui la scelta di affidare al Genio Civile di appurare se realmente esiste l’esigenza di mettere in discussione quanto deciso sei anni fa oppure no.
L’ordinanza
“In data 21 agosto 2025, i verificatori delegati – si legge nell’ordinanza del Tar – hanno chiesto una proroga di 135 giorni del termine di espletamento dell’incarico affidato che, in ragione della sua complessità, ha richiesto lo svolgimento di tre sopralluoghi (in data 19 maggio 2025, 11 giugno 2025 e 30 luglio 2025) e dando conto, inoltre, di due precedenti richieste di proroga del termine di espletamento dell’incarico in parola che sarebbero state presentate in data 9 maggio e 27 giugno 2025 e che, tuttavia, non risultano depositate nel fascicolo di causa nelle forme del Pat (processo amministrativo telematico, ndr)”.
La richiesta del Genio è stata così accolta, con i giudici che hanno spostato al 31 ottobre il termine per la conclusione dell’incarico. E di conseguenza fissato a marzo 2026 – e non più al prossimo dicembre – la data dell’udienza in cui il ricorso sarà esaminato.
Le ceneri degli inceneritori
Mentre il progetto originario è stato messo in discussione per la localizzazione degli impianti, la Caltanissetta T.M.B. lavora per ottenere l’ampliamento dell’autorizzazione contestata.
La richiesta di modifica presentata nei mesi scorsi alla Regione prevede un’estensione dei tipi di rifiuti che andrebbero nella discarica di Serradifalco: si va dai fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti dal trattamento delle acque reflue industriali ai rifiuti ricavati dalla frantumazione di materiali contenenti metallo, dai rifiuti derivanti dalle operazioni di bonifica di terreni e risanamento delle acque di falda fino ai rifiuti prodotti da incenerimento.
Ad agosto l’assessorato al Territorio ha stabilito che il progetto di modifica dovrà essere sottoposto alla procedura di valutazione d’impatto ambientale, in quanto “comporta potenziali impatti ambientali negativi e significativi”.

