Riaprire l’Italia o dritti al fallimento - QdS

Riaprire l’Italia o dritti al fallimento

Carlo Alberto Tregua

Riaprire l’Italia o dritti al fallimento

sabato 14 Marzo 2020

Christine Lagarde, presidente della Bce, giovedì ha dato un segnale forte: “Non sono Draghi”. Vale a dire che non proseguirà l’azione di sostegno caritatevole ad alcuni dei Paesi dell’Uem, che non hanno nessuna intenzione di rimettere i conti in ordine, di tagliare la spesa corrente clientelare e superflua, di eliminare gli sprechi e così via.
Uno di questi Paesi, la Grecia, continuando per venti anni nell’andazzo deplorevole di cui sopra, è andata nel precipizio del fallimento con la chiusura dei Bancomat in quella data storica che lo certificò (28 giugno 2015). Dopo enormi sacrifici, rinunce e tagli, si è rialzata e ora ha una crescita tra le più alte dei Paesi europei.
In Grecia ieri c’erano solo 190 casi di Covid 19. Neanche i Paesi confinanti con l’Italia hanno preso i provvedimenti suicidi del governo Conte, che pian piano cominciano a risultare eccedenti rispetto alle effettive necessità.
Su questa vicenda, il professore foggiano sta costruendo la sua carriera politica con l’abilità del giocatore di poker. Se il suo rilancio riuscirà avrà vinto il piatto, se fallirà scomparirà dalla scena, come sta scomparendo il “suo” Movimento 5 stelle.

A chi usa la propria testa (e non quella altrui) sembra molto strano che non vi sia nessuno scienziato della classe medica che dica una virgola contraria a quanto affermano quelli che fanno parte della corte di Conte. Non è ragionevolmente possibile che il cento per cento di codesti scienziati la pensi allo stesso modo. Dal che potremmo dedurre che la comunicazione ufficiale e quella paraculo, trasmettono solo i punti di vista di coloro che stanno supportando questa (parzialmente) sciagurata azione di governo.
La vicenda ci ricorda quella della Tav, quando l’allora ministro Toninelli nominò una commissione che doveva emettere un parere equilibrato, ma di cui cinque su sei componenti avevano già espresso il loro punto di vista, no Tav, in tante occasioni.
Non aver dato spazio agli scienziati che sono di parere opposto a quelli che sostengono l’azione di Conte da cui si può dedurre che tale azione ha un retroscena politico e non è un salvataggio della popolazione (anche) ormai impaurita e psicologicamente debilitata, perché chiusa nelle proprie case, un comportamento contrario a come sono fatti gli italiani.
Diceva Franklin Delano Roosevelt (1882 – 1945) che “L’unica cosa di cui aver paura è la paura stessa”. Molta gente ha normalmente paura, figuriamoci quando si fa balenare il mostro, come tale paura aumenti.
Il pensiero della paura provoca paura e fa aumentare il cortisolo, che è l’ormone della paura e che esercita una perniciosa attività immunosoppressiva, vale a dire che indebolisce il sistema immunitario di ciascuno di noi.
Il fenomeno sociale indicato non è nuovo, è avvenuto nei secoli, quando si doveva tenere sotto pressione il popolo per fargli fare delle cose che non voleva.
In questa vicenda, non si è tenuto conto di una discreta ignoranza nella quale si trova una parte dei cittadini, che è perciò suggestionabile e impressionabile, soprattutto quando si prospettano scenari spettrali e di gravità che non corrispondono alla realtà, in tutto o in parte. Ma se il popolo si fa trattare così, se lo merita.

Di fronte al migliaio di morti, di cui il Covid 19 è parzialmente responsabile, perché ha colto quasi sempre coloro che avevano gravi patologie, vi saranno centinaia di migliaia di italiani che potrebbero morire di fame perché le risorse che si appresta a stanziare il Consiglio dei ministri (12 miliardi su 25) sono briciole davanti al danno economico che si sta espandendo in queste settimane.
La Borsa in quattro giorni è crollata del 40%, ieri in ripresa del 7%. Lo spread, partito da 140 è arrivato a 262 punti e ieri ha chiuso a 235. è ovvio che in questa situazione la finanza internazionale utilizzi i suoi strumenti per guadagnare dal trading e cioè vende quando teme un ribasso dei titoli (azioni e bond) posseduti.
Tale finanza può distruggere il nostro Paese se continua a mostrare segni di profonda debolezza di governo e classe politica.
C’è da dire che in questa vicenda l’intera classe politica ha dimostrato pavidità; nessuno, da Salvini a Grasso (Leu), ha esposto un argomento contrario a questo dissennato comportamento. Se l’Italia non riapre nella prossima settimana, il danno potrebbe essere irreversibile, validato anche in questo caso dalla chiusura dei Bancomat.
A buon intenditor…

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