Per capire un po’ meglio quale sarà l’apporto di Sie nella gestione del settore idrico nel Catanese nei prossimi decenni, sarà utile attendere l’esito dell’incontro che il 16 aprile si terrà nella sala convegni del Catania International Airport Hotel.
Quel giorno, a sedersi attorno al tavolo, saranno gli amministratori della società pubblico-privata che a poco a poco sta avanzando nell’entrata in possesso degli impianti in provincia – anche se ancora manca molto per concludere l’iter e per il momento si sta lavorando all’acquisizione delle gestioni in economia –, i vertici dell’Assemblea territoriale idrica e il Commissario unico per la depurazione. Non è ancora chiaro se a presenziare all’incontro sarà Fabio Fatuzzo o uno dei sub-commissari che lo coadiuvano, quel che è certo è che il confronto verterà sul coinvolgimento di Sie nella fase di realizzazione e conduzione degli impianti che si occupano della gestione dei reflui.
Sie e il futuro del servizio idrico a Catania, questione di quote
“È necessario definire la quota di cofinanziamento a carico del gestore sugli interventi di competenza del Commissario volti al superamento della procedura di infrazione comunitaria”, si legge nel provvedimento con cui l’Ati ha ufficializzato l’affitto della sala nell’hotel catanese, prevedendo la partecipazione di una quindicina di persone.
Il tema del cofinanziamento è legato al diritto di Sie, rivendicato dalla società negli ultimi, di entrare in gioco anche per ciò che concerne il ciclo di depurazione.
Per capire meglio la storia, bisogna intanto tenere a mente che Sie, soltanto a fine 2022, ha visto riconosciuto dai tribunali la validità degli accordi che erano stati stipulati a metà anni Duemila in seguito a una gara d’appalto sull’affidamento del servizio idrico integrato per la durata di trent’anni.
A quella vittoria sono seguiti due anni di trattative per l’aggiornamento della convenzione che disciplina i rapporti tra Sie – il cui socio privato, Hydro Catania, detiene il 49% del patrimonio sociale e fa capo a una cordata di privati di cui fanno parte gli imprenditori Cassar, Virlinzi e Zappalà – e l’Ati, l’ente in cui siedono i sindaci della provincia.
Alla fine la convenzione aggiornata è stata firmata la scorsa estate, ma poco dopo è stata in parte annullata dal Tar, che ha accolto un ricorso presentato dall’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) sulla quantificazione dei lavori che Hydro Catania avrà diritto a svolgere in proprio. Su questo punto saranno i giudici di secondo grado a valutare il ricorso di Sie e dell’Ati.
Cosa stabilì il Cga nel 2022
Nel 2022, con una sentenza con cui si chiarivano le modalità per ottemperare alle precedenti decisioni riguardanti il diritto di Sie a diventare gestore unico, il Consiglio di giustizia amministrativa specificò che la questione avrebbe riguardato anche la depurazione.
I giudici ricordarono che da una parte il Codice dell’ambiente prevede che il servizio idrico integrato sia costituito anche dalla gestione delle acque reflue, ma dall’altro di come il Governo nazionale avesse introdotto la struttura del Commissario unico per superare le infrazioni attivate dall’Ue a fronte dei cronici ritardi dell’Italia ad allinearsi agli standard comunitari.
“La presenza del Commissario straordinario non fa venir meno l’obbligo di affidamento a un gestore unico del servizio. Piuttosto, in sede di modifica della convenzione, potrebbe essere utile un coordinamento con quest’ultimo in modo da evitare sovrapposizioni di competenze”, si legge nella sentenza del Cga del dicembre del 2022.
La sentenza del Tar nel 2024
L’anno scorso, la sezione catanese del Tribunale amministrativo regionale ha dato ragione a Sie anche in un ricorso specifico fatto contro il Commissario unico per la depurazione e Invitalia. Quest’ultima è l’agenzia del governo nazionale che si occupa di indire le gare d’appalto per l’affidamento dei lavori di realizzazione di depuratori e reti idriche portate avanti dal Commissario.
Nel mirino dei legali di Sie era finito un bando per l’estensione della rete fognaria nei Comuni di Belpasso, Camporotondo Etneo, Catania (quartiere San Giovanni Galermo), Gravina di Catania, Mascalucia, Misterbianco, Nicolosi, Pedara, San Pietro Clarenza, Trecastagni, Tremestieri Etneo e della realizzazione delle opere che interessavano i collettori di adduzione all’impianto di trattamento consortile di Misterbianco.
Sie contestava la decisione di bandire la gara in un momento in cui il Cga aveva confermato il diritto della società a svolgere il ruolo di gestore unico. “Si tratta di una procedura che ha ad oggetto lavori che, in base alla convenzione, sono di competenza di Servizi Idrici Etnei, per il tramite del socio privato Hydro Catania”, scrissero nel ricorso gli avvocati.
A sostegno delle proprie ragioni, Sie fece notare che “la mancata realizzazione dei lavori è esclusivamente dipesa, sino ad ora, dagli ostacoli frapposti dalle autorità amministrative” e che “l’esecuzione da parte di terzi dei lavori per il collettamento delle acque reflue” – tramite l’indizione di una gara d’appalto – “impedisce l’ottimizzazione degli interventi da parte di Servizi Idrici Etnei, posto che il gestore unico può operare la contestuale sostituzione delle reti acquedottistiche che insistono sulle medesime sedi stradali, già vetuste e fatiscenti, con un solo scavo, un solo ripristino e una sola chiusura del traffico, con evidenti economie di scala che avrebbero effetti diretti e positivi sulla tariffa a carico degli utenti”.
Infine, nel ricorso si segnalava che, se i lavori fossero stati concessi a Sie, la ditta, “contestualmente alla realizzazione dei collettori fognari, provvederebbe anche alla realizzazione degli allacci alle singole utenze, garantendo così il completamento del sistema, mentre gli interventi da affidare a terzi non comprendono gli allacci, la cui realizzazione sarebbe rimandata nel tempo, sicché l’opera risulterebbe inutile o almeno non immediatamente utilizzabile”.
Una serie di osservazioni che convinsero i giudici amministrativi e portarono all’annullamento del bando.
Stabilito il diritto di Sie a essere coinvolta, bisognerà adesso capire esattamente quali lavori la società avrà il diritto di eseguire e in che percentuale dovrà contribuire sotto forma di cofinanziamento. Qualche dettaglio in più potrebbe arrivare la prossima settimana.
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