Non superano il 30% i cittadini europei che conoscono il 112 come numero unico europeo d'emergenza, accessibile sia in patria sia all'estero. Ecco cosa sapere
Oggi, 11 febbraio, ricorre la Giornata Europea celebrativa del numero di emergenza 112. Un servizio universale prezioso per tutti i cittadini.
Il Numero unico europeo delle emergenze è oggi attivo in 11 Regioni italiane (Valle d`Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Toscana, Marche, Umbria, Sicilia e Province autonome di Trento e Bolzano), con 15 Centrali uniche di risposta (Cur) che garantiscono la copertura del 65% della popolazione italiana, pari a circa 35 milioni di abitanti.
Storia
Il Numero Unico Europeo 112 è stato introdotto nel 1991 con la direttiva 91/396/CEE, per mettere a disposizione dei cittadini un numero di emergenza unico per tutti gli Stati membri. Il 112 si è aggiunto così ai numeri di emergenza nazionali. Dal 1998 la normativa europea impone agli Stati membri di garantire che tutti gli utenti di telefonia fissa e mobile possano chiamare gratuitamente il 112.
Dal 2003 inoltre gli operatori di telecomunicazioni devono fornire ai servizi di emergenza informazioni sulla localizzazione del chiamante per consentire loro di rintracciare rapidamente le vittime di incidenti. Gli Stati membri hanno inoltre il compito di sensibilizzare i cittadini sull’uso del 112.
Un servizio poco conosciuto
Tuttavia, non superano il 30% i cittadini europei che conoscono il 112 come numero unico europeo d’emergenza, accessibile sia in patria sia all’estero.
Le raccomandazioni della Polizia di Stato
Il servizio – ricorda la polizia di Stato – permette ad ogni cittadino, digitando il 112, di richiedere il tipo di soccorso di cui necessita (sanitario, forze di polizia, vigili del fuoco e soccorso in mare). La chiamata viene raccolta dalla Centrale unica di risposta che, una volta verificatane l`autenticità, la inoltra con i dati di localizzazione del chiamante e del tipo di soccorso, alla sala operativa competente per l`intervento immediato.
Il sistema dell’1.1.2. ha dei punti di forza, previsti dalla normativa europea e recepiti in quella nazionale, che lo rendono un servizio universale prezioso per tutti i cittadini.
La chiamata di emergenza riceve normalmente una risposta entro cinque secondi e, nel caso in cui il contatto con la centrale non avvenga per qualsivoglia ragione, l`utente viene immediatamente richiamato.