Sessant’anni di storia industriale, di trasformazioni e di sfide affrontate guardando sempre avanti. Al Teatro Eschilo di Gela si è svolta l’iniziativa “60 e oltre. Sessant’anni di attività e di trasformazione a Gela. 1965-2025”, promossa da Enilive per celebrare l’anniversario della nascita del polo industriale e riflettere sul suo ruolo strategico nella transizione energetica dell’Italia. Inaugurato nel 1965, il sito ha accompagnato la crescita della città e della Sicilia, passando dagli anni della raffineria tradizionale a quelli della moderna bioraffineria. Dal 2019 qui si producono esclusivamente carburanti di origine biologica e rinnovabile e, nel 2024, è stato avviato il progetto Argo-Cassiopea, il più importante giacimento di gas naturale offshore in Italia. Una storia segnata da lavoro, innovazione e riconversioni che oggi guarda con decisione alla sostenibilità.
Sessant’anni di attività al polo industriale di Gela, l’iniziativa Enilive
Ad aprire i lavori è stato Marco Petracchini, presidente di Enilive, che ha ricordato come la trasformazione del sito faccia parte di un percorso strategico di lungo periodo. “A Gela siamo passati da una raffineria che trattava materie prime fossili a una bioraffineria moderna che lavora materie prime di scarto – ha dichiarato il presidente -. Gela è un perno centrale della nostra transizione energetica. Con gli HVO, carburanti già disponibili in distribuzione, e con il SAF, il primo carburante sostenibile per l’aviazione prodotto in Italia proprio qui a Gela, stiamo già rispondendo alla sfida della decarbonizzazione. Continuiamo a portare avanti il solco tracciato da Enrico Mattei. Per affrontare la transizione servono competenze, senso di appartenenza e lavoro di squadra”.
Sulla stessa linea si è espresso Giulio Sapelli, consigliere della Fondazione Eni Enrico Mattei, che ha rievocato la figura di Mattei come uomo capace di unire impresa, politica e cultura. “Mattei aveva una visione strategica della ricerca energetica, sostenuta da un ufficio studi composto da grandi intellettuali – ha detto dal canto suo Sapelli -. Oggi occorre recuperare quello spirito e un nuovo amore per la conoscenza”.
Sapelli ha insistito sul ruolo cruciale del gas come risorsa ponte affermando che senza il gas non si potrà costruire pace e sviluppo nell’area mediterranea. “È tempo di una nuova consapevolezza, meno legata ai miti e più alla responsabilità individuale e collettiva” ha concluso Giulio Sapelli.
Il legame tra storia e futuro
Il legame tra memoria e futuro è stato al centro anche dell’intervento di Innocenzo Titone, presidente nazionale dell’Associazione Pionieri e Veterani Eni (APVE), che ha ricordato la storica scoperta del giacimento di Caviaga nel 1944. “Quel gas cambiò il volto dell’Italia, avviando la ricostruzione post-bellica e ponendo le basi per lo sviluppo industriale – ha aggiunto Titone -. Oggi l’energia deve misurarsi con i limiti del pianeta. La transizione non può significare sacrificare l’economia all’ambiente o viceversa, occorre invece un approccio integrato, che tenga insieme sostenibilità, competitività e sicurezza”.
La memoria viva della città è stata affidata alle parole di Francesco Preziosa, consigliere nazionale APVE ed ex dirigente Eni, che all’evento Enilive ha raccontato come l’apertura del polo industriale a Gela abbia trasformato generazioni intere, creando professionalità industriali altamente specializzate a partire da mestieri artigiani. Preziosa ha ricordato episodi significativi, come il fermo degli impianti negli anni Settanta a causa di una piena alla diga Ragoleto, a testimonianza di quanto l’industria fosse intrecciata con la vita quotidiana della comunità.
All’evento, moderato da Andrea Bellati e Lucia Nardi, hanno partecipato anche le istituzioni del territorio, dal prefetto di Caltanissetta Licia Donatella Messina, al sindaco di Gela Terenziano Di Stefano, insieme a momenti culturali e musicali che hanno arricchito la giornata.
Le sfide
Da polo petrolchimico a bioraffineria, Gela ha saputo trasformare le sfide in opportunità, diventando laboratorio di un futuro energetico più sostenibile. Una visione che richiama le parole di Enrico Mattei: “La posizione geografica di Gela costituirà uno snodo fondamentale del progresso economico e sociale”. Sessant’anni dopo, quella profezia continua a risuonare.
A conclusione del convegno, Raffaella Lucarno, responsabile bioraffinazione e supply Enilive, ha annunciato dei cambi ai vertici della Bioraffineria di Gela. Luca Alburno è il nuovo presidente, subentrano a Walter Rizzi, richiamato a Milano dopo quattro anni intensi di lavoro. Mentre Giuseppe Lo Faso assume il ruolo di amministratore delegato.
“Lasciare Gela dopo quattro anni mi emoziona – ha detto Rizzi -. Abbiamo lavorato incessantemente, creato un nuovo impianto e raggiunto obiettivi che sembravano difficili e lontani. Mi sento di poter dire alla città che Eni c’è sempre stata e ci sarà ancora, perché da qui parte il futuro green. Gela resta nel mio cuore e ringrazio tutti. Vado via con un po’ di tristezza ma con la soddisfazione di aver contribuito alla crescita di Eni e della comunità gelese”.
Con la nuova leadership, la bioraffineria di Gela conferma la propria vocazione di motore di innovazione e sostenibilità, proiettandosi con fiducia verso i prossimi sessant’anni di storia industriale.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

