Coronavirus, il settore ittico investito dalla tormenta covid-19 - QdS

Coronavirus, il settore ittico investito dalla tormenta covid-19

Roberto Pelos

Coronavirus, il settore ittico investito dalla tormenta covid-19

giovedì 12 Novembre 2020

Nino Accetta, presidente di Fedagripesca Sicilia, amaro sulla situazione attuale: “Pensavamo di essere usciti dal tunnel”. “Il Governo prova a mettere una pezza con il decreto Ristori, ma non basta. La chiusura dei ristoranti grave danno per noi”

PALERMO – “Pensavamo di essere usciti dal tunnel ma non abbiamo fatto i conti con una seconda ondata, a dire il vero preannunciata dagli esperti, ma come al solito non presa in considerazione. Così ci troviamo nuovamente a fare i conti con restrizioni che mettono in grande difficoltà il nostro settore già duramente provato”.

Sono le parole di Nino Accetta, presidente di Fedagripesca Sicilia. Il settore ittico, infatti, è fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico della nostra regione e bisogna correre ai ripari per rimediare ai danni causati al comparto, che sono già ingenti dopo le restrizioni dei giorni scorsi, ma che sarebbero ancora peggiori in caso di nuovo lockdown il cui rischio è sempre più concreto.

“Il Governo, con il nuovo decreto Ristori, cerca di mettere una pezza all’emergenza ma non basta. – spiega Nino Accetta – Bisogna fare i conti con un lungo inverno che ci farà soffrire ancora una volta. Mi viene da dire che ci siamo abituati, ma così mai! La chiusura anticipata, soprattutto dei ristoranti, sta causando una grande diminuzione della richiesta di pescato per ovvie ragioni. Quindi bisogna stringere i denti con la speranza che tutto, quanto prima, possa finire. Intanto occorre che le azioni previste diventino al più presto attuative: nella finanziaria 2020 erano stati previsti 30 milioni di euro per ristorare equipaggi e imprese di pesca siciliane. Nonostante l’impegno dell’assessore Bandiera ancora oggi siamo in attesa della pubblicazione del relativo avviso che darebbe respiro a tutto il settore ivi compresa l’acquacoltura”.

Comunque, come sottolinea lo stesso presidente di Fedagripesca, “adesso bisogna pensare anche al rilancio che subito dopo l’emergenza deve trovare forza in una manovra intelligente da parte del Governo Centrale. Dobbiamo per forza di cose sfruttare al massimo il fondo strutturale Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e la Pesca) per rinforzare le nostre imprese di pesca attraverso una visione diversa del settore, cercando di volgere lo sguardo a 360 gradi. Mi viene da pensare alla trasformazione e relativa commercializzazione dei prodotti propri pescati dalla stessa impresa di pesca. Quindi – conclude Accetta – il Dipartimento attui tutte le misure necessarie al rilancio e attraverso la rimodulazione del Feamp, trovi le giuste provvidenze per finanziare per intero le istanze già presentate dai nostri imprenditori in attesa dei decreti di concessione”.

Sul tema è intervenuto anche Edy Bandiera, assessore regionale alla Pesca mediterranea che ha illustrato le azioni che verranno intraprese a livello istituzionale a favore del settore.

“Chiaramente abbiamo sentimenti di fondata preoccupazione sull’ipotesi di un nuovo lockdown per tutti i settori della vita produttiva della Regione e tra i principali c’è proprio il comparto ittico per la fragilità economica propria del tessuto. – ha sottolineato – Tuttavia abbiamo già predisposto circa cinque milioni che andremo a distribuire come risarcimento per il fermo temporaneo del lockdown precedente.

Oltre a ciò, con la riprogrammazione dei Fondi sviluppo e coesione (Fsc) avvenuta nei giorni scorsi, sono stati assegnati i primi 15 milioni di 30 milioni totali, ovvero gli aiuti-covid che governo e parlamento hanno stanziato per il settore della pesca. A brevissimo – ha concluso – usciremo con questo avviso e andremo dunque a distribuire a tutti gli addetti del settore cinque milioni di fermo temporaneo e 15 milioni di aiuti diretti ad armatori e a pescatori”.

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