Settore vitivinicolo in sofferenza, consumi giù del 28% nel 2020 - QdS

Settore vitivinicolo in sofferenza, consumi giù del 28% nel 2020

Settore vitivinicolo in sofferenza, consumi giù del 28% nel 2020

venerdì 02 Ottobre 2020

La fotografia nei dati presentata da Federvini. Leggera ripresa ad agosto, ma i mesi del lockdown hanno inciso troppo. Sul fronte della domanda pesa anche la contrazione del turismo straniero

ROMA – Settore vitivinicolo e bevande alcoliche ancora in sofferenza nell’ultimo trimestre del 2020. Si prevede per i vini una chiusura del 2020 pari al -28%. Per la categoria spirits (liquori) si stima una previsione di chiusura del 2020 pari al -33%. Lo scenario emerge dallo studio previsionale che Federvini ha affidato alla società di analisi TradeLab e l’ultima rilevazione, purtroppo ancora pesantemente negativa, si riferisce agli inizi di settembre.

La contrazione per i vini, per quanto significativa, risulta essere tuttavia inferiore alla stima effettuata per il mercato fuori casa (-33% per tutte le categorie food&beverage) e in miglioramento di un punto percentuale rispetto alle precedenti previsioni, grazie ad un andamento non così negativo nel mese di agosto. Per la categoria spirits si stima una previsione di chiusura del 2020 pari al -33%, anche in questo caso con il miglioramento di un punto percentuale rispetto alla rilevazione di giugno.

In particolare, nei pubblici esercizi – il veicolo principale per il comparto – si prevede una chiusura a fine anno migliore, quantomeno per i ristoranti rispetto ad altri canali. Si parla soprattutto dei ristoranti di fascia medio alta, che impattano per circa il 40% del venduto per la categoria vini e che hanno una previsione di impatto del -26%. In agosto c’è stata infatti una mini-ripresa dei canali ristoranti e pizzerie.

Sul fronte della domanda, invece, la contrazione del turismo straniero, in particolare quello extra Ue, ha avuto un’incidenza decisiva in negativo. L’impatto sui consumi di vino derivanti della domanda turistica straniera è infatti pari al -57%. Le difficoltà del settore liquori sono spiegabili dall’andamento dei locali serali e notturni – penalizzati dal distanziamento sociale – e che costituiscono il primo canale nel fuori casa con il 33% dei consumi totali.

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