CATANIA – Decontribuzione, sgravi fiscali, blocco del pagamento dei mutui, sospensione immediata degli oneri per il Consorzio di bonifica n.9 per il 2023, 2024 e 2025 e interventi verso il Governo nazionale per chiedere ai ministeri lo stanziamento di una somma idonea per far fronte alla gravissima emergenza idrica, per nulla risolta dalle poche piogge di questi ultimi giorni. Queste alcune delle richieste che Confagricoltura ha presentato all’interno di un voluminoso documento al prefetto Maria Carmela Librizzi, nell’incontro che è stato indetto dal capo della prefettura nei locali di Palazzo Minoriti. Giosuè Arcoria, presidente di Confagricoltura, al termine della riunione ha mostrato soddisfazione soprattutto per “la piena disponibilità della prefetta a farsi carico delle richieste della categoria degli agricoltori e delle aziende di zootecnica della provincia etnea”.
Al tavolo di confronto oltre al presidente di Confagricoltura erano presenti i responsabili della Cia Catania, del Consorzio di bonifica n. 9, del dipartimento regionale agricoltura con il dirigente regionale Dario Cartabellotta, oltre ad altri enti. “Nell’incontro – ha aggiunto Arcoria – siamo andati oltre l’emergenza idrica, cercando di fare il punto sulle azioni che si intendono porre in essere per far fronte a questa situazione che noi agricoltori abbiamo paragonato al periodo di fortissima crisi affrontata durante la pandemia, quando tutte le aziende non hanno lavorato e per questo hanno goduto di provvedimenti normativi per la sospensione dei tributi. Noi al tavolo con la prefetta abbiamo, quindi, chiesto un intervento immediato per la sospensione dei mutui, della contribuzione, dei finanziamenti, attraverso moratorie e decreti ad hoc. Inoltre abbiamo chiesto alla rappresentante dello Stato la possibilità di garantire in senso economico alle aziende in gonocchio il corrispettivo di quanto hanno perso a causa della siccità”.
Arcoria ha fatto un esempio: “Prendiamo in esame i danni subiti da un cerealicoltore che quest’anno alla Piana di Catania o sulle colline ha seminato il grano che poi è andato quasi irrimediabilmente perduto a causa della siccità. Ecco per questi piccoli imprenditori chiediamo un intervento economico che possa colmare quanto questo agricoltore ha perduto, col rischio che non possa neanche coltivare in futuro”. Arcoria ha inoltre ricordato che gli interventi dovrebbero riguardare anche tutti i titolari delle aziende di zootecnica della zona “che – ha aggiunto il presidente – versano in una condizione forse peggiore di quella degli operatori agricoli”.
Arcoria e gli altri interlocutori al tavolo di confronto hanno anche chiesto al prefetto “un intervento immediato verso la Protezione civile. Bisogna – ha aggiunto – che la Protezione civile venga coinvolta per portare sostegno agli operatori. I 20 milioni stanziati dal ministro Musumeci vanno verso la direzione giusta. Solo che questi milioni già stanziati sono incentrati soltanto al sostegno idrico per usi civili. Ora, invece, servono altrettanti interventi per l’agricoltura che devono essere stanziati subito perché l’emergenza è già in atto”.
Sul nodo dei lavori non ancora partiti a Ponte Barca in territorio di Paternò, per convogliare 600 litri al secondo dal fiume Simeto nelle condotte del consorzio di bonifica il presidente di Confagricoltutra ha spiegato che il tavolo di confronto è servito per fare il punto della situazione, tenendo allo stesso tempo conto che si tratta di una goccia nel deserto.
“Premesso che i lavori a Ponte Barca non sono la soluzione, devo aggiungere che il Consorzio di Bonifica ha fatto presente al prefetto che entro 90 giorni le riparazioni alle paratie saranno effettuate”. Quest’ultima precisazione dei referenti del Consorzio spiega chiaramente che per avere queste risorse idriche ci sarà d’aspettare ancora tre mesi, quindi non se ne parlerà prima di agosto, nel pieno dell’estate che si preannuncia rovente.
“Purtroppo la soluzione all’emergenza non può venire da Ponte Barca – ha concluso Arcoria -. Ciononostante abbiamo chiesto al prefetto di convocare un tavolo tecnico col responsabile del Genio civile perché quest’ultimo ente si faccia promotore di un incontro con Legambiente e Lipu per trovare una intesa che consenta agli agricoltori di avere risorse idriche, ma allo stesso tempo rispettando la salvaguardia della natura e della fauna”.