Lavori zona Ponte Barca: associazioni vogliono chiarezza

Inizio lavori in zona Ponte Barca a Paternò: ma le associazioni vogliono chiarezza

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Inizio lavori in zona Ponte Barca a Paternò: ma le associazioni vogliono chiarezza

Giuliano Spina  |
sabato 27 Aprile 2024

Arcoria commenta il mancato inizio dei lavori per la canalizzazione delle acque del fiume Simeto alla traversa di Ponte Barca a Paternò.

“I lavori purtroppo hanno un iter burocratico. Sono somme avute in maniera ritardata, ma che comunque giungono in un momento di crisi nel quale la politica sembra che si affacci al nostro settore. I soldi sono stati stanziati dalla Protezione Civile e sono 150mila euro che servirebbero per mettere una guaina di protezione affinché le paratie non perdano più l’acqua. Sono mancati sia la manutenzione che i controlli e adesso non siamo preparati”.

Il presidente di Confagricoltura Catania, Giosuè Arcoria, intervenuto al Qds.it, commenta così il mancato inizio dei lavori per la canalizzazione delle acque del fiume Simeto alla traversa di Ponte Barca a Paternò. In un periodo in cui il problema siccità continua a farla da padrone in Sicilia la questione assume un significato particolare.

E’ notizia recente infatti che la cabina di regia della Regione Siciliana per l’emergenza idrica, guidata dal presidente Renato Schifani, ha stabilito che il prossimo lunedì 29 aprile cominceranno i lavori a opera del Consorzio di Bonifica. Tutto questo in attesa che vengano portate a compimento le riparazioni definitive già finanziate dalla Protezione Civile regionale per le quali occorreranno almeno due mesi.

“Servono incontri immediati con il Prefetto”

Di questi ritardi ne pagano le conseguenze gli agricoltori, che “sono sul piede di guerra – prosegue Arcoria -. Sono contento di queste somme stanziate lo scorso 10 aprile e che Luca Sammartino, non trovando disponibilità dal governo regionale, ha chiesto alla Protezione Civile, che si è messa in campo subito. Queste paratie forse perdono da 20 anni e ho un grande rammarico che si ci pensi solo ora. Questi lavori non li possono fare tutte le aziende e devono essere programmati”.

L’aiuto delle istituzioni è importante, soprattutto in termini di dialogo. I mesi caldi si avvicinano e l’acqua verrà a mancare.

“Servono incontri immediati con il Prefetto – conclude Arcoria – perché questi lavori non possono essere fatti fra 90 giorni, quando sta benedetta acqua andrà a mare. C’è da dire che se non piove tutti questi volumi di acqua andranno a diminuire e andranno verso il mare. I problemi rimangono comunque perché 500 litri di acqua non possono bastare a far fronte a un’emergenza del genere. L’acqua arginata va a finire nel Biviere di Lentini, che è l’unico invaso strapieno in Sicilia e per il quale sono stati stanziati dei fondi per il ripristino della condotta entro metà giugno per diversi ettari di terreno”.

“Il settore zootecnico sta soffrendo molto e non sapremo dove andremo a finire. Speriamo che come lo scorso anno ci siano a maggio le piogge che servono, anche perché la siccità la soffriremo tutti. Il problema, oltre che agricolo, sarà sociale ed economico. Sull’inizio imminente dei lavori staremo a vedere”.

Scardino (Cia Sicilia): “Vigileremo affinché i lavori vengano effettuati”

Il presidente regionale della Cia, Graziano Scardino, spiega come le missive alle istituzioni per affrontare la questione siano state già inviate e come si stia attenti allo svolgimento dei lavori per la sistemazione dell’infrastruttura.

“Abbiamo mandato le lettere – afferma Scardino – al Prefetto, al Commissario per la Siccità e a quello del Consorzio di Bonifica della Sicilia orientale per capire lo stato dell’arte. Siamo in una delle annate più siccitose e ci sono in Sicilia invasi che potrebbero invasare 800 milioni di metri cubi di acqua, ma di questi ne abbiamo solo 150. Le piogge della settimana scorsa non sono servite più di tanto e solo l’Etna con la neve che si sta sciogliendo sta dando al Ponte Barca un po’ di acqua di affluenza”.

“C’è un continuo rimpallo di responsabilità tra le istituzioni e c’è il problema della manutenzione delle dighe. E’ una vergogna vedere l’acqua che si perde a mare a causa della negligenza delle istituzioni. Il capo della Protezione Civile regionale dovrebbe coordinare tutto, ma ancora non abbiamo visto risultati in vista dei mesi caldi. Abbiamo chiesto l’incontro al Prefetto per monitorare e speriamo che si muova presto. Ci devono essere forme veloci di aggiudicazione degli appalti per sistemare le paratie. Vigileremo affinché questi lavori per la canalizzazione delle acque vengano davvero realizzati”.

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