Siccità in Sicilia, 10 milioni per esonerare gli agricoltori dalle spese

Siccità in Sicilia, emendamento Schifani: 10 milioni per esonerare gli agricoltori dalle spese di irrigazione

Stefano Scibilia

Siccità in Sicilia, emendamento Schifani: 10 milioni per esonerare gli agricoltori dalle spese di irrigazione

Stefano Scibilia  |
giovedì 25 Luglio 2024

"Un ulteriore sforzo finanziario del governo per sostenere un settore che sta pagando un grande prezzo"

Il presidente della Regione Renato Schifani ha presentato un emendamento alla manovra finanziaria in discussione all’Ars per quanto riguarda l’esonero del pagamento per il 2024 dei ruoli che derivano dall’irrigazione di soccorso per gli agricoltori siciliani che ricadono nei comprensori dei Consorzi di Bonifica.

Siccità in Sicilia, cosa prevede la norma

Per questa agevolazione, la norma prevede uno stanziamento di 10 milioni di euro da ripartire tra i Consorzi, con decreto dell’assessore all’Agricoltura, per ridurre l’onere a carico degli agricoltori fortemente penalizzati dall’emergenza idrica.

Siccità in Sicilia, Schifani: “Sostenere il settore che sta pagando un grande prezzo”

“Un ulteriore sforzo finanziario del governo – evidenzia il presidente Schifani – per sostenere un settore che sta pagando un grande prezzo a causa della siccità senza precedenti nella nostra regione”.

Siccità in Sicilia, Musumeci: “Piano da 500 interventi in 10 anni”

“Abbiamo elaborato 500 interventi per un piano che si dovrebbe realizzare in 10 anni. Si tratta di miliardi e miliardi di euro. Dalla sola Sicilia sono arrivate 52 proposte. Basti pensare che in Italia non si fanno dighe da 40 anni”. A dirlo è il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci. “Negli anni passati non c’è mai stata una programmazione seria sulla crisi idrica – ha aggiunto –. Abbiamo sprecato e mortificato l’acqua e oggi l’acqua si prende la sua rivincita. Bisogna capire come fare per conservare l’acqua piovana, servono infrastrutture adatte e capaci. C’è bisogno poi della riqualificazione della rete urbana di distribuzione, anche se l’anello più debole è quello della cultura dell’approccio all’uso dell’acqua per evitare gli sprechi. Cominciamo a pensare all’acqua di mare e alle acque reflue. In alcune parti si stanno già realizzando strutture in questo senso. Si tratta di un processo lungo ma questo governo la strada l’ha già imboccata. Dobbiamo dotare il territorio delle necessarie infrastrutture. La cabina di regia lavora con grande impegno e speriamo che continuino ad arrivar dalle regioni i risultati sperati”.

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