Catania

Siccità, il fronte dei sindaci calatini serra le fila

MINEO – Tra i corridoi del Comune c’è chi vocifera di andare a Palermo a protestare indossando le fasce tricolore. Proprio qui, nell’ufficio del sindaco di Mineo, il 30 aprile si è tenuto un incontro a porte chiuse con le associazioni di categoria e gli amministratori locali del Calatino.

“Non abbiamo gradito la risposta alla richiesta di incontro con il presidente della Regione e non intendiamo partecipare all’incontro con il capo di gabinetto del presidente perché la gravità di ciò che sta accadendo e l’eccezionalità e la straordinarietà delle misure, che bisognerà in qualche modo mettere in campo, richiedono un incontro urgente e diretto con Schifani e non con suoi collaboratori”. Il primo cittadino di Mineo, Giuseppe Mistretta, apre così la riunione – durata circa due ore – a cui hanno partecipato Cia, Confagricoltura, Consorzio Igp arancia rossa e i sindaci del Calatino.

Il tema centrale rimane quello della crisi idrica

Dopo il caso sui fondi della siccità destinati alla Sicilia, portato alla luce dal QdS, i malumori sembrano essere aumentati. Oltre al danno pure la beffa. I dati del report sulle precipitazioni mensili del Sistema informativo agricolo siciliano del periodo luglio 2023-aprile 2024 mettono Mineo tra i paesi più colpiti della regione, con meno 67 per cento di piogge negli ultimi 9 mesi.

“Fino a oggi si è sottovalutata la drammaticità del problema. Siamo di fronte a una situazione che non ha precedenti nella storia – è intervenuto al tavolo Salvatore Grosso, vicepresidente Cia Sicilia orientale –. Lo paragonerei a un terremoto oppure a una qualsiasi altra calamità. E di fronte a una drammaticità del genere, ci doveva essere tempestività da parte dei vertici della Regione per mobilitare immediatamente il governo centrale che doveva intervenire in modo celere e non con interventi a medio e lungo termine, perché quelli si possono programmare. Bisogna trovare il modo per riuscire ad affrontare una situazione emergenziale nell’immediato”.

Chiesti provvedimenti urgenti

Durante l’incontro, i sindaci e le associazioni di categoria hanno chiesto dei provvedimenti urgenti: uno stato di emergenza con una copertura finanziaria adeguata diversa, così come è stata riservata per altre regioni e altre calamità. In particolare, una moratoria sui mutui con annessa sospensione, che gli interessi passivi siano a carico del pubblico, che ci sia una moratoria sui debiti di qualsiasi genere (mutui fondiari, mutui agrari, prestiti Ismea, leasing per acquisti di attrezzature agricole). “Per qualsiasi tipo di debito strumentale che l’agricoltore ha contratto – ha continuato Mistretta –, trovino loro gli strumenti. Che sia il decreto legislativo 102-2004, che sia una ordinanza di protezione civile nazionale. Chiediamo anche il blocco dei pagamenti dovuti per i consorzi di bonifica dell’anno 2023, chiediamo degli interventi fondamentali in conto capitale che possano consentire alle imprese di coprire maggiori costi per l’energia che stanno subendo, dovuti all’irrigazione continua e all’aumento del costo del carburante agricolo”.

Fino a quando queste richieste non verranno quanto meno ascoltate, le associazioni di categoria e l’unione dei sindaci del Calatino hanno deciso di istituire un tavolo agricolo permanente. Tale scelta è stata accolta anche dal presidente di Confagricoltura Catania, Giosuè Arcoria, che ha dichiarato: “Abbiamo deciso di formare questo tavolo per esprimere un problema che purtroppo oggi stanno avendo tutte le aziende agricole e di cui risentirà anche la popolazione. Una grave siccità si sta ripercuotendo ormai da diversi anni nel nostro territorio regionale e sta mietendo delle vittime: migliaia di aziende sono in ginocchio. I campi cerealicoli, gli agrumeti e gli allevamenti di bestiame sono devastati. Stiamo attraversando un momento di grave crisi economica e sociale. Questa riunione è molto importante perché ci offre la possibilità di confrontarci. Al governo chiediamo un incontro urgente e diretto con il presidente Schifani. La situazione nelle campagne sta peggiorando e non sappiamo come affrontare questa emergenza”.

Il tavolo permanente chiede anche interventi derogatori per l’uso delle acque reflue – ove possibile – e sull’autorizzazione dell’utilizzo dei pozzi irrigui censiti ma inattivi. “Lo chiederemo anche al prefetto di Catania – sottolineano il sindaco di Mineo Mistretta e il coordinatore della Cia Sicilia orientale, Giosuè Catania -, affinché si faccia portavoce con il governo della gravità della situazione”.