Sicilia, dopo 11 anni torna la Consulta dell’emigrazione, ma senza soldi - QdS

Sicilia, dopo 11 anni torna la Consulta dell’emigrazione, ma senza soldi

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Sicilia, dopo 11 anni torna la Consulta dell’emigrazione, ma senza soldi

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giovedì 23 Settembre 2021

Un luogo di consultazione e di studio del fenomeno dell’emigrazione. Le riunioni saranno solo in via remota, si cercano associazioni che aderiscano.

Dopo 11 anni sta per essere rinnovata la consulta regionale dell’immigrazione.

Che cosa è

Un luogo di consultazione e di studio del fenomeno dell’emigrazione, in cui comprendere da cosa nasca e come incida nelle vite di chi decide di lasciare il proprio luogo di origine, in particolar modo in connessione con le motivazioni essenzialmente legate alle opportunità occupazionali.

Tenendo conto delle difficoltà dovute alla situazione pandemica da Covid 19, l’insediamento e le successive riunioni si terranno esclusivamente da remoto.

Altro problema non da poco per cui si cerca di limitare gli spostamenti dei componenti della consulta è quello della mancanza di fondi, per cui al momento non sarà corrisposta alcuna indennità ai partecipanti: “Motivo per il quale – precisa l’assessore al Lavoro e delle Politiche sociali, Antonio Scavone – non troverà applicazione quanta disposto dall’articolo 3 della citata norma”.

In questo articolo viene disciplinata l’indennità da corrispondere che è un trattamento giornaliero di missione pari a quello previsto per i direttori dell’amministrazione regionale, oltre il rimborso delle spese di viaggio documentate.

Da chi è composta la Consulta

La consulta sarà composta dall’assessore regionale per il Lavoro e la previdenza sociale, che la presiede, da nove sindaci di Comuni siciliani scelti tra quelli maggiormente interessati dal fenomeno migratorio, eletti in rappresentanza delle province, da quattro rappresentanti di patronati a carattere nazionale legalmente riconosciuti che si occupino dell’assistenza agli emigrati e che abbiano rappresentanza all’estero, designati dai rispettivi organi regionali.

Ancora, ci saranno tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative, sette rappresentanti degli emigrati, designati dalle maggiori associazioni aventi sede in Sicilia ed operanti da almeno tre anni, tre emigrati da almeno tre anni nell’Italia centro-settentrionale, designati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative, diciotto emigrati all’estero da almeno tre anni, di cui tre in Francia, tre nella Germania federale, tre nel Benelux, tre in Svizzera, due in Inghilterra e Irlanda e quattro in aree extra-europee, quali il Nord America, due nell’America del Sud ed uno in Australia.

In ultimo, ci sarà un rappresentante del ministero degli affari esteri; i direttori regionali degli assessorati del lavoro e della previdenza sociale, della sanità, dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione, dell’agricoltura, del turismo, della cooperazione, commercio, artigianato e pesca e della programmazione presso la Presidenza della Regione, e sette esperti in materia di emigrazione allo estero, nominati dall’assessore regionale per il Lavoro e la previdenza sociale, di cui uno in rappresentanza degli uffici del lavoro della Sicilia in possesso della qualifica più elevata.

Nonostante le difficoltà l’assessore Scavone sembra essere deciso a voler ridare vita a questo organismo: “Per dare massima diffusione e pubblicità alla ricostituzione dell’organo, – evidenzia – ho pubblicato l’avviso anche sul sito web dell’assessorato. Gli organismi interessati, declinati puntualmente dall’articolo 2 della legge regionale, provvederanno ad effettuare  le segnalazioni dei rappresentanti in seno alla consulta”.

I risultati degli incontri, infatti, andranno a concretizzarsi in pareri in materia di programmazione al governo regionale, anche ai fini dell’armonizzazione degli interventi in materia di emigrazione con gli indirizzi ed i contenuti del piano di sviluppo regionale e dei piani settoriali ed intersettoriali, oltre che proporre provvedimenti sull’assistenza materiale, morale, culturale e sociale in favore dei lavoratori emigrati e delle loro famiglie, oltre che sulle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori nei centri di immigrazione. Gli organismi interessati sono chiamati a dare la propria adesione entro il prossimo 30 settembre.

Da tempo si parla della riattivazione della Consulta

La riattivazione della consulta era stata chiesta a gran voce già alla fine dello scorso anno dai deputati di Attiva Sicilia all’Ars. Le comunità di emigrati siciliani, dissero a suo tempo i deputati guidati da Angela Foti, vicepresidente dell’Ars e componente del gruppo Attiva Sicilia, sono un bene prezioso sia dal punto di vista culturale che economico, perché rappresentano un canale di sbocco fondamentale per il mercato dei prodotti regionali, perché riescono a creare una fitta rete di contatti tra produttori e consumatori esteri. Una rete che va assolutamente valorizzata, secondo i deputati, specialmente in questo periodo di crisi dovuti alla pandemia.

Michele Giuliano

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