Con l’avvicinarsi della stagione fredda e soprattutto delle Feste natalizie, in Sicilia si torna a parlare del rientro dei pendolari – per via aerea o ferroviaria – e delle dinamiche e delle criticità dell’esodo invernale da/per l’Isola. Il tema del caro voli, come ogni anno, fa discutere cittadini e istituzioni, così come le alternative al mezzo aereo (ad esempio, il treno). Tra le alternative, in occasione di Natale 2025, i siciliani assistono al ritorno del Sicilia Express: il treno a costo contenuto, già inaugurato in occasione delle scorse festività natalizie e pasquali, partirà dalla stazione Porta Nuova a Torino e – dopo le fermate a Milano, Parma, Bologna, Firenze, Roma e Salerno – giungerà in Sicilia.
Il viaggio del treno proseguirà due diverse direttrici, una verso Palermo e l’altra verso Siracusa. L’iniziativa, che prevede delle tariffe accessibili per favorire il rientro dei fuori sede in Sicilia per le Feste, è stata rifinanziata dall’Assessorato regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti per un valore di 225mila euro, di cui 170mila destinati al noleggio del convoglio e 55mila per i servizi di bordo e la comunicazione.
Il QdS ne ha parlato con il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori di Catania, Mario Intilisano, esplorando le potenzialità dell’iniziativa, le criticità e gli elementi da attenzionare per migliorare il servizio, ma anche le novità sul fronte alla lotta al caro voli, problema che – nonostante le recenti misure – in Sicilia persiste.
Sicilia Express a Natale 2025, Intilisano: “Idea simpatica, ma…”
“Col ferro non si arriva in tempi ragionevoli in Sicilia, tranne che per la zona del Messinese, che è raggiunta dall’alta velocità a Villa San Giovanni e poi con il traghetto”, spiega al QdS il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori di Catania, Mario Intilisano. Il rappresentante dell’Unc etnea sottolinea anche come i tempi del viaggio si allunghino in modo considerevole una volta giunti in Sicilia, dato che “il completamento per il raddoppio della tratta Messina-Catania – ha aggiunto – è previsto per il 2028, per quello della Messina-Palermo c’è ancora da attendere. In Sicilia al momento la rotaia non ha garanzie di rapidità che invece dovrebbe avere. Se si lavora, anche entro 5 anni potremo ottenere qualcosa”.
Riguardo al Sicilia Express promosso anche per quest’anno “l’idea di per sé non è sbagliata – ha sottolineato Intilisano -, ma bisogna anche vedere come reagirà l’utenza. Sicuramente è una cosa interessante, ma aspetterei un attimo per vedere i risultati. Ѐ una riedizione di un modo di viaggiare old style e in un po’ folkloristico, ma comunque l’idea mi piace. Si tratta di trovare una soluzione simpatica a un problema endemico”.
“Sempre lo stesso scenario per il caro voli”
Con l’espressione “problema endemico” Intilisano si riferisce al caro voli. Su questo fronte “tutte le manovre messe in campo dal Governo regionale – ha puntualizzato Intilisano – non hanno colto nel segno. La nuova compagnia e il rimborso per i siciliani che volano all’estero non hanno cambiato lo scenario, con squilibrio tra domanda e offerta, che nei periodi di maggior picco si nota di più. Nel momento in cui aumenta la domanda, i prezzi cominciano a crescere e l’unica soluzione è quella che prevede l’aumento degli slot, favorendo in questo modo la concorrenza”.
UNC Catania: “Nuovo decreto va apprezzato, ma attenzione a…”
Nei giorni scorsi la Regione Siciliana ha esteso il bonus per il caro voli fino al 28 febbraio 2026, con lo sconto del 25 % sul prezzo del biglietto per i residenti in Sicilia e con un vantaggio del 50% per le categorie prioritarie. L’idea è buona, ma bisogna tenere conto anche delle criticità.
“Il nuovo decreto – ha concluso Intilisano – è un fatto positivo e che va apprezzato. Ma le criticità riguardano il limite di capienza, che è obbligatorio. Il rimborso delle percentuale del prezzo del biglietto favorisce l’aumento dei biglietti per chi non rientra nel bonus e questo potrebbe essere un aiuto per tutti i siciliani che devono rientrare per le vacanze natalizie”.
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