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Grandi elettori, Musumeci furioso, voci di clamorose dimissioni

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Grandi elettori, Musumeci furioso, voci di clamorose dimissioni

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mercoledì 12 Gennaio 2022

Musumeci e' arrabbiatissimo per lo sgambetto subito dai franchi tiratori della sua maggioranza: Miccichè ha ottenuto più voti rispetto a lui, si vocifera di decisioni clamorose

Il presidente Nello Musumeci, giunto solo terzo alla votazione all’Ars per i grandi elettori del Capo dello Stato, ha riunito i suoi assessori nella stanza del governo. I nervi sono tesissimi, riferiscono alcune fonti. Musumeci e’ arrabbiatissimo per lo sgambetto subito dai franchi tiratori della sua maggioranza: Gianfranco Micciche’ ha ottenuto 15 voti in piu’ rispetto a lui. Si vocifera di possibili decisioni clamorose da parte di Musumeci, anche di dimissioni.

“Non posso non prendere atto dell’esito del voto espresso dall’Aula e del suo significato politico. Se qualche deputato – vile e pavido – si fosse illuso, con la complicità del voto segreto, di aver fatto un dispetto alla mia persona, si dovrà ricredere. Perché il voto di questo pomeriggio – per la gravità del contesto generale – costituisce solo una offesa alle Istituzioni regionali, a prescindere da chi le rappresenta. Nella consapevolezza di avere ottenuto la fiducia del popolo siciliano, adotterò le decisioni che riterrò più giuste e le renderò note entro le prossime ventiquattr’ore”, dice Musumeci.

Il Pd

L’elezione all’Ars dei tre grandi elettori siciliani consegna a Nello Musumeci un risultato impietoso: solo terzo, dopo l’opposizione e con 15 voti in meno rispetto a Gianfranco Micciché. Spero caldamente prenda atto di essere stato sfiduciato dalla sua maggioranza e decida di comportarsi di conseguenza”. A dirlo è il deputato siciliano del Pd Carmelo Miceli.

De Luca

«Mi auguro che il Presidente Nello Musumeci prenda atto della sonora batosta e si dimetta immediatamente perché la sua sbandierata maggioranza non esiste più o forse non è mai esistita». Lo dice il sindaco di Messina Cateno De Luca che ha più volte annunciato di volersi candidare alla presidenza della Regione siciliana.

Cuffaro

“Il rispetto per le Istituzioni non è solo un dovere ma è anche un diritto. La differenza è sostanziale, perché i doveri si ottemperano, i diritti invece si scelgono e il diritto di rispettare le istituzioni resta sempre una scelta non negoziabile, soprattutto con la propria coscienza”. Lo dichiara il commissario regionale della Democrazia Cristiana nuova, Salvatore Cuffaro, subito dopo l’elezione all’Ars dei tre rappresentanti siciliani da inviare a Roma per partecipare all’elezione del nuovo Capo dello Stato.

“Io credo che oggi nel voto per l’elezione dei grandi elettori la maggioranza non abbia saputo proteggere questo diritto e non possono esserci ragioni che ne giustifichino il non rispetto – aggiunge -. Non è una bella pagina”.

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