Bollettino Unioncamere-Anpal: sono il 5,5% del totale nazionale (317.590 posizioni aperte). Cresce la difficoltà di reperimento di candidati, causa principale del mismatch (22,9%)
PALERMO – Un altro mese difficile per l’economia siciliana: poche, troppo poche le assunzioni nelle imprese.
Su un totale stimato di oltre un milione di contratti in Italia nel trimestre febbraio-aprile 2022, appena 54.400 saranno stipulati in Sicilia. Di questi, circa il 30% riguardano l’industria, mentre il resto ai servizi. In percentuale, il numero più alto di assunti nei servizi si registra nella provincia di Palermo, mentre per l’industria bisogna spostarsi sulla provincia di Caltanissetta.
Le province più “ricche” di opportunità sono quella di Palermo, con poco meno di 15 mila assunzioni, e quella di Catania, con poco più di 11 mila contratti previsti. Ancora a scendere, troviamo Siracusa (6.470 contratti), Messina (7.800 contratti); per il resto, ci si aggira intorno alle 3 mila assunzioni per singola provincia. Questi dati vengono dal Sistema Excelsior di UnionCamere, che dipinge un quadro più chiaro del singolo mese di febbraio: su 317.590 assunzioni in Italia, soltanto 17.670 riguardano l’Isola.
Di queste, il 21,4% riguarderanno le posizioni dirigenziali e le professioni altamente specializzate; il 34,1% riguarderanno le posizioni di impiegato, nelle professioni commerciali e nei servizi, il 33% invece andranno agli operai specializzati e ai conduttori di impianti e macchine; in ultimo, l’11% andrà alle professioni non qualificate.
Se invece si guarda ai dati dal punto di vista territoriale, anche in questo caso le provincie di maggior successo sono Palermo e Catania, con, rispettivamente, 4.780 e 3.760 contratti; a seguire troviamo Siracusa, con 2.350 assunzioni. Le altre province si attestano sui mille contratti ciascuno: Trapani (1.190), Ragusa (1.070), Agrigento (1.020), Caltanissetta (960) ed Enna (390).
La provincia in cui, in percentuale, saranno assunti più dirigenti, è quella di Enna, mentre a Trapani va la maggiore percentuale di impiegati; per quanto riguarda gli operai specializzati e i conduttori di impianti e macchine, i numeri più alti in percentuale si registrano a Caltanissetta.
A livello nazionale, sono 318mila le entrate programmate dalle imprese a febbraio, in diminuzione di circa 140mila unità rispetto a inizio d’anno ma, grazie alla riapertura di tutte le attività economiche, in marcato aumento rispetto a febbraio 2021 (+102mila unità; +47,0%) quando erano in vigore più ampie restrizioni per il contenimento della pandemia e la campagna vaccinale era ancora agli esordi.
A frenare la domanda di lavoro sono le prospettive meno incoraggianti legate ai rialzi dei costi energetici e alle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, nonché la persistente difficoltà a reperire manodopera.
In positivo solo la domanda di lavoro del terziario, che nel complesso prevede oltre 207mila contratti, in cui è il turismo che tiene rispetto a gennaio (+400 unità) e incrementa le entrate rispetto a un anno fa (+32mila entrate), quando i flussi turistici a causa dell’emergenza sanitaria e delle limitazioni agli spostamenti erano molto più contenuti. Seguono i servizi alle persone con 38mila entrate, il commercio (35mila) e i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (25mila).
I contratti a tempo determinato si confermano la forma maggiormente proposta con 167mila unità, pari al 52,7% del totale. Seguono i contratti a tempo indeterminato (72mila unità, 22,6%), quelli in somministrazione (31mila, circa il 10%), gli altri contratti non alle dipendenze (poco meno di 20mila, 6,2%); l’apprendistato è offerto a 13mila posizioni pari al 4,3%. Se si guarda al dato dell’età, a febbraio la domanda delle imprese rivolta ai giovani è in aumento.
In questo mese riguarda circa 85mila contratti, pari al 27% del totale, in crescita di 2 punti percentuali rispetto a gennaio.