Sicilia si candida come polo di innovazione digitale - QdS

Sicilia si candida come polo di innovazione digitale

Sicilia si candida come polo di innovazione digitale

venerdì 11 Settembre 2020

Prevista dal programma Europa digitale della Commissione europea per il quale il Mise ha stanziato 97 mln €. A lavorare al progetto gli assessorati regionali alle Attività produttive e all’Istruzione e formazione professionale

PALERMO – Potrebbe sorgere in Sicilia uno dei poli di innovazione digitale della rete europea prevista dal programma Europa Digitale.

A lavorare alla costruzione di una candidatura siciliana gli assessorati alle Attività produttive e all’Istruzione e Formazione professionale della Regione Siciliana “impegnati in questi giorni in un’opera di composizione e attivazione di una rete degli attori territoriali dell’innovazione con l’obiettivo di costituire un partenariato che dovrà candidarsi a polo regionale per l’innovazione digitale”.

Il programma Europa Digitale della Commissione Europea, che nasce a sostegno della trasformazione digitale delle società e delle economie europee, prevede la costruzione di una rete europea di Poli di innovazione digitale (European Digital Innovation Hubs – EDIHs) che assicuri la transizione dell’industria in questa direzione.

Una particolare attenzione è posta alle Pmi e alla pubblica amministrazione attraverso l’adozione di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, la sicurezza informatica, i big data, i sistemi di calcolo ad alte prestazione e le tecnologie digitali.

Il Ministero dello Sviluppo economico ha stanziato 97 milioni di euro per il cofinanziamento delle iniziative destinatarie delle agevolazioni, a valere sul Fondo per la crescita sostenibile.

Alla quota possono concorrere anche altri Ministeri, regioni, province autonome ed altre amministrazioni pubbliche mediante proprie risorse. Le risorse effettivamente allocate saranno identificate a seguito della approvazione del Quadro Finanziario Pluriennale europeo 21-27.

Dal 10 al 24 settembre il Mise procederà alla preselezioni dei poli operanti sul territorio nazionale che come tali saranno poi chiamati a partecipare alla call ristretta europea.

“Contiamo di presentare una candidatura siciliana – spiega l’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana Mimmo Turano – e tal fine d’intesa con l’assessore all’Istruzione e alla formazione Roberto Lagalla abbiamo già pubblicato una manifestazione d’interesse rivolta a organismi di ricerca, università, aziende, competence center, distretti tecnologici, parchi scientifici e tecnologici, incubatori di start-up ed, in generale, a tutti gli attori territoriali dell’innovazione pubblici e privati, con l’obiettivo di dare vita ad un partenariato destinato certamente a partecipare al bando del Mise ma che abbia il carattere strategico di unico polo dell’innovazione digitale siciliano, in grado di aggregare attorno a sé l’intero ecosistema dell’innovazione presente sul territorio e di catalizzare e favorire l’incontro tra domanda e offerta di innovazione per la crescita del tessuto produttivo regionale”.

“Si tratta di un’occasione molto concreta per fare sistema in un’azione cruciale per il nostro futuro – aggiunge l’assessore all’Istruzione e alla formazione Roberto Lagalla – per poter competere a livello internazionale però è necessario gioco di squadra e sviluppare le eccellenze territoriali già nate e farne crescere di nuove. Ecco perché stiamo puntando tutto sulla sinergia tra i rami dell’amministrazione regionale e la collaborazione tra le eccellenze dell’innovazione e della digitalizzazione siciliane. L’obiettivo è una candidatura unica di grande qualità grazie al coinvolgimento del mondo delle imprese, delle università e dei centri di ricerca”.

La manifestazione d’interesse è già pubblicata sul sito del Dipartimento regionale delle Attività produttive ed è appunto propedeutica alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa che impegnerà tutti i soggetti a presentare un’unica candidatura al bando del Mise. Ci sarà tempo fino al 14 settembre per presentare le candidature anche se è prevista per le istanze che dovessero pervenire successivamente la possibilità di un allargamento del partenariato, compatibilmente con i tempi dettati dal bando del Mise.

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