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Stretto, Musumeci sfida Roma ma Sicilia rischia zona arancione da lunedì

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Stretto, Musumeci sfida Roma ma Sicilia rischia zona arancione da lunedì

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martedì 18 Gennaio 2022

Diversi dubbi sorgono sulla validità dell'ordinanza di Musumeci, e già non mancano i primi problemi. In tutto questo gli ospedali sono pieni e la Sicilia rischia la zona arancione

L’ordinanza del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che “forza” le regole per l’attraversamento dello Stretto, dichiarando non più indispensabile il super green pass per salire a bordo di un traghetto tra Villa San Giovanni e Messina ma che rende possibile la traversata anche solo con il tampone negativo, fa discutere. E sarà esaminata nel prossimo Consiglio dei ministri. Diversi dubbi, infatti, sorgono sulla sua validità.

“Considero in qualche maniera utile questa ordinanza perché per impugnarla si deve riunire il Consiglio dei ministri e quindi può essere utile”, ha detto Gianfranco Micciché, presidente dell’Ars che oggi si è recato in visita dal sindaco dimissionario Cateno De Luca che da due giorni protesta all’imbarcadero dei traghetti, a Messina.

Le parole di Musumeci

“Poniamo fine così – ha sottolineato Musumeci – a un’assurda ingiustizia ai danni soprattutto dei passeggeri siciliani. Una norma discriminatoria del governo centrale al quale abbiamo fatto appello già da due settimane, affinchè si rimediasse. È assurdo che nella Penisola ogni cittadino privo di vaccino mossa spostarsi da una regione all’altra, mentre per passare dalla Sicilia alla Calabria si debba esibire il certificato verde.

Sanno tutti che non sono mai stato generoso con i no vax, ma qui si mette in discussione persino l’appartenenza della Sicilia al resto d’Italia. Voglio sperare che anche il collega Occhiuto della Calabria, al quale ho preannunciato la mia iniziativa, intenda adottare lo stesso provvedimento. Roma deve smetterla di apparire arrogante o distratta verso i diritti dei siciliani”.

La mossa di Miccichè

Miccichè ha spiegato di avere avvertito i ministri del suo partito, Forza Italia, e chiesto attenzione sull’ordinanza che sana una anomalia che si sarebbe venuta a creare: per arrivare nelle isole minori non è necessario il super green pass, per raggiungere la Sicilia (e la Sardegna), invece si.

Nell’ordinanza del governatore si legge inoltre che “ai soggetti che si avvalgono delle navi aperte per i collegamenti marittimi nello Stretto di Messina a bordo di autovetture o di altro mezzo di trasporto è fatto divieto di abbandonare il mezzo medesimo per tutto il tempo della traversata. Se si tratta invece di pedoni, gli stessi sono obbligati a permanere negli spazi comuni aperti delle imbarcazioni, restando al contrario inibito l’accesso ai locali chiusi”. In ogni caso, “è fatto obbligo per tutti i passeggeri di mantenere indossata, per tutto il periodo di permanenza a bordo dei suddetti mezzi di trasporto marittimo, una mascherina Ffp2”.

Cateno De Luca non molla

Non mollerà la sua protesta, però, Cateno De Luca che da ieri è anche in sciopero della fame. “Rimango qui fino a quando non c’è un provvedimento del governo Draghi o del ministro Speranza che introduca questa benedetta deroga, così come è stato fatto per le isole minori”, ha detto il primo cittadino di Messina.

Ma la Sicilia rischia l’arancione

Dalle Regioni sempre più in pressing per modificare le regole anti Covid, a partire dai parametri di conteggio dei ricoveri in ospedale per evitare il passaggio nella zona con più restrizioni: Friuli Venezia Giulia, Piemonte e la stessa Sicilia hanno infatti già parametri da zona arancione mentre Abruzzo, Calabria, Lazio, Liguria, Marche, Toscana e provincia di Trento rischiano di sforarli entro venerdì.

Sembra invece rientrato l’allarme per la Valle d’Aosta, che ha chiesto comunque una deroga al governo per evitare di finire in zona rossa se dovessero risalire le terapie intensive.

In Sicilia, dopotutto, continuano ad esserci gli ospedali pieni, le ambulanze sono in fila e scarseggiano i posti letto. Insomma, una situazione non certo facile.

Luigi Ansaloni

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