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Sicilia rischio zona gialla dal 16 agosto, tutto il Sud è nei guai

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Sicilia rischio zona gialla dal 16 agosto, tutto il Sud è nei guai

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venerdì 30 Luglio 2021

Ad oggi, la Regione che per prima rischia di tornare in zona gialla, direttamente senza passare dal via, è la Sicilia

Incidenza di contagio alle stelle, maggiore percentuale di ricoverati in terapia intensiva, maggiore percentuali di ricoveri in ospedale. Ad oggi, la Regione che per prima rischia di tornare in zona gialla, direttamente senza passare dal via, è la Sicilia. Già dal 16 agosto, poco più di due settimane.

I NUMERI

Oggi i contagi sono stati 724 con incidenza del 5,5% su 13.233 tamponi processati, che è il doppio del dato nazionale del 2,67%, registrando alti quattro vittime nelle ultime 24 ore. E’ anche la prima regione in Italia con il maggior numero di positivi al coronavirus ricoverati in ospedale.

Al 27 luglio il valore di occupazione nelle aree mediche è dell’8%. Il ‘primato’ l’isola lo detiene anche per l’occupazione delle terapie intensive, essendo al 4,7%.

La Sicilia è anche una delle Regioni con il più alto numero di contagiati per 100.000 abitanti, con una incidenza di 80.

IL SUD NEI GUAI

In realtà sempre più regioni al Sud si avvicinano ai parametri da zona gialla. E il Governo, cauto sull’obbligo vaccinale ai prof, valuta l’ipotesi di immunizzare gli studenti over 12 anche negli istituti in vista del ritorno a scuola.

A preoccupare in queste ore sono però i dati dell’ultimo monitoraggio, confrontati con i nuovi parametri assegnati per i vari profili di rischio ai vari territori, che fissano – per restare in zona bianca – al 10% la soglia massima di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive e al 15% per i ricoveri ordinari.

Ad avvicinarsi, seppure lentamente, a queste percentuali sono Sicilia, Calabria e Campania, hanno un valore di occupazione nelle aree mediche (ovvero nei reparti ordinari) rispettivamente dell’8%, del 6,6%, e del 4,9%. Sicilia e Sardegna ma anche il Lazio hanno un valore di occupazione delle terapie intensive rispettivamente del 4,7%, del 4,2% e del 3,7%. Per quanto riguarda, invece, l’incidenza su 100mila abitanti nella settimana del 23-29 luglio, sono Sardegna, Toscana e Lazio le regioni in testa rispettivamente con 136, 94 e 87, che con i vecchi dati sarebbero già finite in zona gialla. Sicilia e Sardegna sono state inserite tra le regioni rosse “a rischio” dal centro europeo per la prevenzione.

Nella seconda sono complessivamente ci sono 32 Comuni dell’Isola che superano la soglia critica dei 250 casi per 100mila abitanti, tanto che diversi sindaci hanno emanato delle ordinanza con le quali impongono l’uso obbligatorio delle mascherine all’aperto e, in alcuni casi, il ritorno del coprifuoco o l’obbligo di tenere una distanza di 10 metri in spiaggia tra gli ombrelloni. L’obiettivo in tutto il Paese resta quello di scongiurare chiusure generalizzate nelle regioni almeno in estate con l’arma delle vaccinazioni.

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