Ambiente

L’estate inizia con temperature torride, siccità e agricoltura in crisi, Sifus: “Fatto nulla o quasi”

La Sicilia a rischio desertificazione apre l’estate 2024 in piena emergenza siccità e con profondi problemi alle strutture idriche: è il Sifus a rilanciare l’allarme su questo fenomeno, che rischia di essere estremamente dannoso per l’agricoltura e per la tenuta dell’intero sistema economico.

E il sindacato rilascia una nota sotto forma di appello all’azione rivolto alle istituzioni proprio nel primo giorno d’estate e nel pieno della prima vera ondata di calore della stagione, con l’anticiclone africano Minosse che in Sicilia sta portando con sé temperature da record e – ancora una volta – zero pioggia.

Sicilia e l’emergenza siccità dell’estate 2024, parla il Sifus

“Oggi 21 giugno 2024 entra ufficialmente l’estate, una stagione fondamentale per quei territori a grande vocazione agricola, per via delle temperature e relativi rischi! La Sicilia è uno di quei territori che oltre ad essere grande vocazione agricola è pure a grande rischio di desertificazione strutturale al 70% ed il dato oggettivo è in crescita”, esordisce il segretario generale regionale del Sifus Ernesto Abate.

Ripercorrendo le numerose tappe dell’emergenza siccità che ha colpito la Sicilia, Abate commenta: “Ormai da mesi assistiamo al razionamento dell’acqua ai fini irrigui, idrici e igienico-sanitario. Ma non solo. Nelle ultime ore assistiamo pure incendi più o meno dolosi, dovute anche a temperature di oltre 40°C”.

Le temperature da record alla Piana di Catania

E, a proposito di caldo e siccità e potenziali danni all’agricoltura, Abate cita il dato della Piana di Catania: “abbiamo registrato 41° nella giornata del 20 giugno e oggi si prevede un ulteriore innalzamento”.

Il fallimento del sistema e l’appello

I dati annunciati significano – spiega il Sifus – “che tutte le politiche adottate fino ad ora dalla politica regionale sono servite esclusivamente a contenere le esigenze e la rabbia dei cittadini e niente di più. Ne siamo certi noi del Sifus, poiché ancora oggi vengono disattesi gli obblighi perentori che gravano suo Consorzi di Bonifica, attraverso gli articoli 1 e 2 della lr 45 del 25 maggio 1995 e smi, nonché rafforzati dalla lr 5/2014 e smi”.

Rivolgendosi alle autorità competenti, che avrebbero dovuto entrare in azione per risolvere l’emergenza siccità in Sicilia in vista dell’estate 2024, il segretario Abate aggiunge che niente è stato fatto per “microclima umido che favorisca l’attenuazione delle temperature” o che “si proietti verso la costituzione di ambienti umidi e fertili che favoriscono la formazione di nuvole e quindi di piogge”. In più, continua il rappresentante del Sifus, “nulla o quasi si sta facendo per contenere il dissesto idrogeologico” o “l’erosione del suolo”.

L’appello all’azione del Sifus continua e il sindacato non intende fermarsi, neanche “a costo che a qualcuno salti la testa… in senso metaforico”.

Immagine di repertorio

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