Ragusa, Modica, Comiso e Acate hanno eletto il sindaco: il "flop" dei grandi partiti nel capoluogo e la prima donna sindaco a Modica. I risultati e i commenti dei vincitori delle elezioni.
I quattro comuni iblei chiamati al voto – Ragusa, Modica, Comiso e Acate – hanno ottenuto il proprio sindaco a primo turno, quindi non ci sarà alcun ballottaggio: ecco chi sono i sindaci eletti e i risultati delle elezioni amministrative 2023.
Elezioni provincia di Ragusa 2023, i sindaci eletti
I risultati sono frutto di un’intensa campagna elettorale portata avanti da tutti i candidati alla poltrona di primo cittadino. Andando con ordine nel capoluogo ibleo c’è la riconferma di Peppe Cassì, che siederà per la seconda volta sulla poltrona del primo cittadino di Ragusa. Confermata anche Maria Rita Schembari a Comiso per un secondo mandato. Modica sceglie alla guida della città Maria Monisteri, ex-assessore alla cultura. Il comune di Acate viene affidato al giovane Gianfranco Fidone.
Secondo mandato consecutivo per Cassì, i risultati delle elezioni a Ragusa
Peppe Cassì, sindaco uscente, viene riconfermato con 21.673 preferenze il 62,92% del totale. La sua scelta civica, libero da logiche da partito, ha portato i frutti sperati e ha ampiamente staccato tutti gli altri candidati nella corsa.
Nel dettaglio l’esponente del PD e di una larga coalizione progressista Schininà ha ottenuto 6.705 consensi il 19,47% dei voti: questo però non gli permetterà di accedere in consiglio comunale quale secondo tra i sindaci non eletti. Il candidato di centrodestra, Giovanni Cultrera, ottiene solamente 3.345 voti (il 9,71% del totale); segue Sergio Firrincieli con 2.721 preferenze il 7,90%.
“Sono passati 5 anni durante i quali non ci siamo fermati, ora i fatti hanno parlato”, ha dichiarato Cassì, primo dei 4 sindaci eletti in provincia di Ragusa nelle elezioni amministrative del 2023. “Esprimo la mia gratitudine alla città che ha dato una valutazione chiara al sindaco su quello che ha fatto assieme alla squadra di altissimo livello. La portata del risultato non è solo un apprezzamento del lavoro fatto, la città sta cambiando, ha i conti in ordine, non sempre abbiamo fatto tutto. Si è creato un rapporto fiduciario con la città, l’ho percepita. Ho incontrato tantissime persone in questi anni; questo messaggio non fosse stato raccolto se non fosse così. Ci sono le premesse per una crescita”.
La maggioranza avrà 17 seggi a Ragusa.
Tutte le liste a sostegno di Peppe Cassì superano lo sbarramento del 5%. I voti necessari per strappare un biglietto d’ingresso nel consiglio comunale di Ragusa sono 1.592. A supporto del sindaco rieletto andranno 17 seggi. La lista “Peppe Cassi Sindaco Ragusa 2023” ha ottenuto 8 seggi grazie a 7.789 voti (27,96%), la lista “Partecipiamo Ragusa Futura” 4 seggi con 3.851 preferenze 14,18%, 2 seggi ciascuno sono andati alle liste “Ragusa Prossima” (2.340 voti, l’8,40%) e “Ragusa Terra Madre” con 2.333 voti (l’8,38%); infine, un seggio è andato a “De Luca per Ragusa” con 1.790 voti il 6,43%.
Le liste a supporto di Riccardo Schininà che entreranno in consiglio comunale saranno: il Partito Democratico con 2.335 voti 8,38% ha ottenuto 2 seggi, anche Generazione Demos con 1.919 preferenze, 6,89%, ha 2 seggi, infine un seggio a Territorio con 1.649 preferenze circa il 5,90%. In consiglio comunale a Ragusa entra anche Fratelli d’Italia, ottenendo un seggio con 2.099 preferenze (il 7,54%). Un seggio anche al Movimento 5 Stelle con 1.651 voti (il 5,93%).
A Ragusa “flop” dei partiti nazionali
I partiti nazionali a Ragusa, di destra come di sinistra, non hanno potuto fare niente contro l’uscente Cassì, il quale si è distaccato di molto dagli altri competitor. Cercando di stilare una classifica: al primo posto c’è il Partito Democratico con l’8,38%, a seguire Fratelli d’Italia con il 7,54% e infine il M5S con il 5,93%.
Modica ha la sua prima donna Sindaco
La città della Contea sceglie come primo cittadino Maria Monisteri Caschetto, ex-assessore nella giunta Abbate, oggi la prima donna alla guida di Palazzo San Domenico. Monisteri ha totalizzato ben 19.077 preferenze il 68,68% del totale, seguita da Ivana Castello con il 24,00% (6.687 preferenze) e Nino Gerratana il 7,52% (2.095 preferenze). Una vittoria schiacciante per Monisteri, un risultato bulgaro che ha sbarrato le porte a una possibilità di ballottaggio in città.
“Mai come oggi – commenta il neo sindaco – mi sento un tutt’uno con la nostra Città, con la mia Città. Con quella Modica per cui sono sempre stata ‘Maria’. Maria nei miei 4 anni di amministrazione e in queste belle e intense settimane di campagna elettorale. Che ho condotto nel rispetto della Città e di chi aveva un’idea e un percorso diverso dal mio. Abbiamo nella testa e nel cuore, un progetto che evolve il lavoro che Modica ha iniziato 10 anni fa. Un progetto vincente e che la Città ha recepito e fatto suo. Il nostro, è un percorso che va avanti. È una grande responsabilità quella che ho ricevuto dai Modicani e che sono orgogliosa e felice di ricevere. È una sensazione bellissima sapere di essere Sindaco; una sensazione che riassume tante emozioni e che mi rende orgogliosa. Ed è bello essere anche il primo sindaco donna di Modica. Una bella sensazione”.
A Modica 21 seggi alla maggioranza 3 alla minoranza, i risultati
Per staccare il biglietto di ingresso in consiglio comunale a Modica sono stati necessari 1.306 voti di lista. Non prendono nessun seggio le liste a sostegno di Nino Gerratana, che totalizzano rispettivamente 965 preferenze “Modica Libera” e 1.002 voti “Modica Tricolore”.
Le liste a sostegno di Maria Monisteri ottengono in totale 21 seggi su 24. Il primo partito in città è la “Democrazia Cristiana” con il 28,24% (6.127 consensi), che ottiene 7 seggi; segue con 6 seggi la lista “Prendiamoci Cura di Modica” con il 21,93% (4.758 voti); 4 seggi rispettivamente vanno a “Modica al centro” con 3.825 consensi (17,63%) e “Siamo Modica” con 3.555 preferenze (16,38%).
Entra in consiglio Ivana Castello, in quanto come candidato a sindaco ha riportato il 24% dei consensi. Insieme a lei a rappresentare la minoranza ci sarà un seggio per il Partito Democratico che ha ottenuto il 7,77% (2.029 preferenze) e un seggio a Castello Sindaca con il 5,38% con 1.404 preferenze. Non entra in consiglio comunale il M5S, che nella precedente amministrazione aveva ottenuto un seggio.
Elezioni Ragusa 2023, i sindaci eletti: Maria Rita Schembari al secondo mandato a Comiso
I cittadini del comune kasmeneo danno fiducia a Maria Rita Schembari per un secondo mandato alla guida del Palazzo di Città di Piazza Fonte Diana. Con ben 10.159 consensi, il 74,10%, Schembari guiderà per la seconda volta consecutiva la città di Comiso. Il suo competitor Salvo Liuzzo ha ottenuto solamente 3.677 consensi il 25,90%.
Maria Rita Schembari ottiene anche il record di essere la prima donna sindaco riconfermata a Comiso. In una dichiarazione a caldo ha affermato: “Sono la prima sindaco di Comiso riconfermata, la prima di centrodestra. Mi onoro di avere ricevuto dai miei cittadini il secondo mandato per governare la città la coalizione è stata ancora una volta compatta, è quella che mi ha sostenuto in questi cinque anni. Il Comune di Comiso ha un parco progetti da 25 milioni di euro. E di questo non possiamo che inorgoglire. Andiamo avanti per continuare nel lavoro già avviato”.
Tra le novità di queste amministrative c’è l’aumento del numero dei consiglieri a Comiso, che sono passati da 16 a 24. Alla coalizione del sindaco riconfermato andranno 18 seggi. Ripartiti secondo quest’ordine: 7 a Ideazione con il 27,69% (3.750 voti), 7 a Fratelli d’Italia 27,80% (3.765 voti) e 4 a Comiso Vera con il 18,76% (2.540 voti).
Salvo Liuzzo ha superato il 20% e si è garantito un accesso al consiglio comunale, insieme a lui a fare opposizione ci saranno altri 5 consiglieri. Il Partito Democratico con due seggi, ha ricevuto 1.672 preferenze (12,35), poi Lista Spiga due seggi, con 1.125 voti (8,38%) e infine Liuzzo Sindaco un seggio 681 voti (5,03%).
Ad Acate il sindaco più giovane della provincia di Ragusa
Gianfranco Fidone sarà il sindaco che guiderà Acate nei prossimi cinque anni. Il sindaco eletto è espressione del centrodestra, è stato eletto con 1.907 voti il 39,41%. Dopo di lui c’è Giovanni Caruso, con 1.430 voti il 29,55%. Al terzo posto il sindaco uscente Giovanni Di Natale con 1.215 voti, il 25,11%, e infine Franco Raffo con soli 192 voti il 3,97%.
Fidone commentando la sua elezione ha sottolineato: “Acate ha scelto il coraggio, ha scelto di voltare pagina. Ringrazio tutti i cittadini, tutti i candidati al consiglio comunale che sono stati 16 elementi fondamentali per questo successo, grazie a chi ci ha supportato sin dai primi giorni. Ora è il momento di voltare pagina per Acate. Sarò il sindaco di tutti, di chi non mi ha votato, di chi non è andato alle urne. Dobbiamo avviare un nuovo percorso con la collaborazione di tutti, di tutte le forze di Acate, per far tornare la nostra comunità di nuovo grande!”
A supporto di Fidone ci saranno ben 11 consiglieri eletti all’interno della “Lista Acate punto a Capo”. In consiglio entra anche Giovanni Caruso, quale secondo tra i candidati a sindaco, e con lui quattro consiglieri della lista “Giovanni Caruso Sindaco”.