Coronavirus, per i sindaci del Pd, "la situazione è fuori controllo” - QdS

Coronavirus, per i sindaci del Pd, “la situazione è fuori controllo”

Raffaella Pessina

Coronavirus, per i sindaci del Pd, “la situazione è fuori controllo”

sabato 14 Novembre 2020

Forti critiche dai primi cittadini dem di tutta la Sicilia, riuniti in videoconferenza. Il segretario Barbagallo, “Siamo tutti preoccupati dalle inefficienze della Sanità”. E il capogruppo all'Ars Lupo ricorda la “Mozione di censura per sfiduciare l'assessore Razza”

PALERMO – Incontro in videoconferenza dei sindaci siciliani del Partito democratico per discutere dell’aumento dei contagi da Coronavirus in Sicilia.
I primi cittadini si sono detti preoccupati affermando che la situazione è fuori controllo e parlano del “completo fallimento del ‘contact tracing’” e di “impossibilità di ricostruire fino alla fonte i contagi”, di “ritardo nei tamponi, mancata attivazione degli ospedali covid, mancato rafforzamento delle Usca e del personale medico e sanitario per fronteggiare l’emergenza”.

Inoltre “il caos regna nelle Asp e negli ospedali con medici e infermieri sotto stress, cittadini e pazienti abbandonati con poche e confuse informazioni”.

Il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo ha condiviso le preoccupazioni dei sindaci sulle inefficienze del sistema sanitario regionale ed attacca l’assessore alla Sanità, Ruggero Razza, giudicando un fallimento il cosiddetto ‘piano a fisarmonica’ ed “inadeguato l’assessore, incapace di pianificare l’ordinario e ancor di più di gestire l’emergenza”.

Il capogruppo del Pd all’Ars, Giuseppe Lupo, al termine della videoconferenza ha ricordato che a Sala d’Ercole verrà discussa una mozione di censura presentata dal gruppo parlamentare del Pd per chiedere la sfiducia dell’assessore alla salute Ruggero Razza, e in quella occasione verranno rappresentate le preoccupazioni e le richieste dei sindaci siciliani, esposti in prima linea nell’emergenza Covid19.
Verrà anche chiesto un maggiore sostegno ai comuni per aiutarli a fronteggiare l’emergenza.

Il governo regionale, intanto, difende il proprio operato e in una nota informa che per fronteggiare l’emergenza, oltre agli ospedali vi sono anche i Covid hotel, distribuiti almeno uno per ogni provincia, così come prescritto dalle indicazioni provenienti dalla Conferenza Stato-Regioni e che prosegue l’incremento delle residenze dedicate ai pazienti non gravi.
Al momento sono oltre cinquecento i posti individuati negli alberghi predisposti in tutte le province siciliane, ai quali si aggiungono le altre residenze di assistenza per le cure a bassa complessità, facendo così lievitare i numeri a poco meno di settecento. Il governo informa che a breve, saranno a disposizione almeno un centinaio di posti distribuiti tra le aree del Palermitano e della provincia di Siracusa. E, in risposta alle critiche, ricorda che la Sicilia è stata tra le prime regioni d’Italia a dotarsi dei Covid hotel.

“La loro attivazione – è scritto nella nota – risale già all’aprile scorso quando per fare fronte alle necessità dei corregionali provenienti da oltre lo Stretto, ma impossibilitati a essere ospitati nei propri domicili d’origine per evitare i contagi in famiglia, il governo Musumeci rese disponibili degli alberghi. Le stesse strutture, in alcuni casi, sono state adoperate per accogliere i migranti, i turisti o gli ospiti delle missioni di Biagio Conte a Palermo. Anche le residenze per le cure a bassa complessità sono una novità introdotta dalla Regione Siciliana nell’ambito della gestione dell’emergenza. Le prime sono state aperte oltre un mese fa in provincia di Palermo”.

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